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Buoni spesa comunali: come funziona a Gela ed in altre città.

Le richieste in una città come Gela per i buoni spesa, al netto dei furbetti, sono davvero tantissime, 3500 ma ad oggi poco più di 700  lo hanno ottenuto. Controlli farraginosi e lenti lasciano in attesa molte famiglie, se non ci fosse la casa del Volontariato a dare un po di respiro, sarebbe una tragedia. A Gela i soldi sono arrivati da 10 giorni circa, 670 mila euro dalla Regione e 460 mila dai fondi europei, ma restano lì perchè si devono fare i controlli sull’Isee. Da tre giorni ai tre dipendenti dei servizio sociali che controllavano, sono stati aggiunti altri dieci. Chissà se durante la peste di Milano, nelle file di fronte la minestra, controllavano le tasche dei poveri affamati……

Ma facciamo un raffronto con una città che ha gli stessi abitanti CINISELLO BALSAMO  che il 17 aprile ha terminato il primo invio di buoni spesa ai 2700 richiedenti così suddivisi:

  • 150 euro: valore complessivo mensile dei buoni per nuclei familiari di un solo componente.
  • 100 euro: valore complessivo mensile del buono per ogni componente aggiuntivo
  • 150 euro: Valore complessivo mensile del buono per ogni componente di età tra 0 e 3 a

i criteri di accesso che  Servizio Sociale Comunale ha effettuato la propria valutazione sono stati i seguenti:
– Soggetti privi di occupazione non destinatari di altri sostegno economico pubblico;
– Soggetti che negli ultimi 2 mesi siano stati licenziati, siano in attesa di cassa integrazione,
partite
– IVA che abbiano diminuito il fatturato in modo significativo;
– Soggetti con Reddito di Cittadinanza attualmente sospeso, revocato e decaduto o soggetti
che, seppur beneficiari del reddito di cittadinanza, hanno visto decurtato il reddito di uno dei
componenti del nucleo familiare;
– Nuclei mono-genitoriali;
– Anziani over 65 in assenza di pensione;
– Nuclei che a seguito del COVID19 si trovano con conti corrente congelati e/o nella non
disponibilità temporanea dei propri beni e/o non possiedono strumenti di pagamento
elettronici;
– Nuclei con disabili in situazione di fragilità economica;
– Partite Iva e altre categorie non comprese dai dispositivi attualmente in definizione a livello
ministeriale;
– Nuclei familiari che, per ragioni di salute o per morte di un componente del nucleo, si sono
visti privati del reddito principale;
– Famiglie con 3 o più figli
Requisito economico amministrativo richiesto per l’accesso alla misura è che il nucleo familiare
non abbia un patrimonio mobiliare superiore a 4.000 euro per i single, incrementato di € 1.500 per
ogni ulteriore componente del nucleo familiare o di componenti con disabilità (3.000 euro in più per
ogni componente con disabilità ai sensi della Legge 104/92).
Il possesso di tale requisito – autodichiarato dal richiedente nelle domanda online – sarà oggetto
da parte dell’Amministrazione di verifiche a campione ai sensi dell’art 11 DPR 445/2000. 

A fronte di questa situazione ci sono migliaia di famiglie in serie difficoltà economiche: padri di famiglia senza lavoro con 3, 4, 5 figli, disperati. Ce la faranno ad arrivare ad ottenere il buono spesa, prima di morire di fame?

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