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Dighe: anche questo ‘caso’ diventa nazionale

Gela – ‘L’acqua bbona sa vivinu i porci’, recita un antico proverbio siciliano che si riferisce alle persone. E nel comprensorio di Gela accade proprio questo. L’acqua buona della Diga viene scaricata a mare e gli agricoltori a secco. Sono le contraddizioni siciliane  denunciate dal Partito democratico di Niscemi. Stamattina gli agricoltori di Gela e Niscemi hanno protestato nell’area della Diga Grotticelli. Il caso è diventato mediatico e c’era anche la Rai a farne un’altra notizia da prima pagina. Sono andati anche i sindaci del comprensorio a farsi massacrare, visto che stanno a guardare mentre le categorie sociali gridano allo scandalo.

Era successo nel 2005 durante la sindacatura Crocetta, quando l’acqua del dissalatore veniva distribuita alla popolazione costretta ad acquistare l’acqua da bere, mentre quella delle dighe veniva dirottata per fini industriali. Oggi si verifica una situazione similare, ma questa volta il settore agricolo resta senz’acqua. Oltre alle tante problematiche del settore, di frequente ed anche in questi giorni parte dell’acqua della Diga Disueri viene scaricata a mare per motivi di sicurezza, in considerazione che l’invaso ha antichi problemi di contenimento del liquido dovuti alla precarietà della Struttura, che da tempo necessita di adeguati interventi di consolidamento delle pareti. Cinquanta aziende agricole rischiano il fallimento. Il sindaco di Gela ha dato la sua disponibilità a sostenere la battaglia.

In questa situazione diventa sacrosanta la rabbia degli agricoltori che vedono buttata l’acqua a mare invece del loro utilizzo per la irrigazione dei campi.

 

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