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Diego Fusaro: il globalismo che uccide l’identità

Gela – La filosofia che spiega la vita passando per la storia magistra vitae con uno sguardo indipendente sulla realtà oggettiva per spianare il futuro con piglio sicuro; il tutto condito con una padronanza di etimi latini e greci che spiegano tanto con poche parole. Questo in sintesi l’intervento del docente e filosofo Diego Fusaro a Gela che non si è smentito nel ‘sezionare con occhio spietato’ ciò che governi e media propinano al mondo con l’illusione del progresso. Pacato, padrone delle idee quindi sicuro nella dialettica colta ma per nulla fumosa, Fusaro ha tenuto calamitati su di sè quanti hanno sfidato la tempesta pur di sentirlo dal vivo. Voce fuori dal coro che grida no alla resilienza tanto decantata dal potere e si alla resistenza sulle proprie idee, tanto più quando non si allineano alla massa.

In apertura i saluti del dirigente scolastico Maurizio Tedesco, della Prof.ssa Lina Orlando che con il fratello avv. Michele ha gestito la presenza del filosofo di questa sera. La presentazione del docente di filosofia Marco Trainito e gli  interventi della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Adriana Lombardo su “Identità e appartenenza” e dell’avvocato Pierangelo Vasile su “Diritti e libertà tra globalismo e identità sbiadite”.

E poi il Prof che ha dissertato sul tema:  “Globalizzazione, Identità e meridione’.

Globalizzazione e identità sono stati tratteggiati come due concetti antitetici: la globalizzazione tende a spersonalizzare l’uomo e le culture dei popoli in nome di un popolo uniformato ad un unico pensiero; e qui comincia la difesa ad oltranza del concetto di identità: ” Solo chi ha un’identità può rispettare e riconoscere le identità altrui – spiega Fusaro – e quindi instaurare un dialogo. Uno dei paradossi dell’ società di oggi fintamente multiculturale è che predica in astratto il multiculturale, che rende impossibile in concreto nell’atto stesso con cui neutralizza le culture in nome dell’omologazione planetaria chiamata globalizzazione. La globalizzazione sul piano culturale coincide con l’annientamento delle culture e il livellamento planetario.

Difendere chi siamo è un titolo che descrive una lotta spirituale e culturale che caratterizza il nostro presente che, con le parole di Heidegger, potremmo identificare con la con la lotta tra un’umanità che è già franata e una che si oppone al movimento del franare. Nel nostro caso difendere chi siamo significa difendere l’identità culturale italiana e il concetto di identità, se correttamente inteso, è la base del dialogo e del rispetto tra le molteplici identità”. E qui che demolisce la tanto decantata resilienza: ” Difendere chi siamo dunque significa opporre resistenza rispetto a questo moto proprio della globalizzazione – continua -che si determina sul piano culturale come cosmopolitismo, cioè come falsa idea secondo cui per essere cittadini del mondo bisogna rinunciare alla propria identità particolare. Il libro è un tentativo di difendere le ragioni dell’identità italiana e quindi di tutte le identità, che hanno tutte diritto di esistere in una concezione dell’umanità intesa hegelianamente come universale concreto”. D’altro canto la massificazione crea la nicchia di sicurezza di cui parlava già Platone con il mito della caverna, rivisitato in “Qualcuno volò sul nido del cuculo’: la caverna non si può abbandonare perchè rappresenta la vita sicura a fronte della vita pulsante fuori ma incerta.

 

Ecco l’intervento integrale:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=815488592575491&id=1600833071

 

Diego Fusaro (classe 1983) insegna storia della filosofia allo IASSP (Istituto Alti Studi Strategici e Politici) di Milano. È attento studioso della storia del marxismo e dell’idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente. Collabora inoltre con «Il Fatto quotidiano» e «Affari italiani». Tra i suoi libri più fortunati ricordiamo: Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (Bompiani 2009), Pensare altrimenti (Einaudi 2017), Il nuovo ordine erotico (Rizzoli 2018) e Glebalizzazione (Rizzoli 2019)

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