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PIAZZA ARMERINA. DIFFIDE LEGALI SUL PASSAGGIO DELLA GESTIONE IN HOUSE DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI ALLA SOCIETÀ SRR ATO 4 DI CALTANISSETTA .

Di Anna Zangara

Fra conferme e smentite, fra conferenze capigruppo e riunioni in sala delle luci, continua la querelle sulle modalità operative e la competenza a decidere sul passaggio in house del servizio di raccolta rifiuti. È il consigliere comunale di Piazza Armerina,  Arancio Concetto, a diffidare l’amministrazione Cammarata: “Sono atti amministrativi che devono essere trattati dal consiglio comunale. Mai complice di scelte che violano le norme di legge in materia e calpestano i diritti acquisiti dei laboratori”.

Per il consigliere Arancio, sarebbero dubbi alcuni passaggi intrapresi dall’amministrazione comunale sul passaggio in house. Il sindaco Cammarata, onde evitare strumentalizzazione sulla tematica particolarmente delicata, lo scorso 18 luglio, ha partecipato all’ennesima riunione a Gela invitando tutti i consiglieri, che potessero, ad accompagnarlo e partecipare de visu all’incontro. Di certo, fra il fragore dei preparativi estivi ed una serata jazz, sarà opportuno richiedere una conferenza capigruppo affinché il sindaco possa relazionare sull’incontro a tutti i componenti del consiglio comunale, siano stati presenti o no. La diffida  protocollata a Palazzo di città espone quanto segue:

“ La competenza esclusiva è del Consiglio Comunale, organo legittimato a decidere ai sensi dell’art. 42 del Testo unico degli enti locali- scrive Arancio- nessuno può scavalcare e calpestare il ruolo consiliare, consiglio che deve fornire una valutazione definitiva sulla delicatissima questione dopo essere stato formalmente investito e puntualmente informato su tutti i passaggi, in chiaro scuro, su una materia vitale per la nostra comunità, con un’istruttoria particolareggiata e puntuale per comprendere costi e benefici, vantaggi e svantaggi, eventuali errori e anomalie che possono nascondersi dietro una scelta così importante”. Continua il consigliere: “Atto strategico fondamentale e generale quello di affidare la gestione di servizi pubblici locali a società in house, atto di natura programmatoria incluso nell’elenco tassativo di cui all’art. 42 che rientra nella competenza del consiglio comunale. La giunta potrà poi mettere mano sulle fasi esecutive e sull’organizzazione dei pubblici servizi ma soltanto dopo il via libera dei consiglieri”. Oltre la diffida da parte dell’opposizione consiliare, sarebbe stata depositata agli organi competenti, una ulteriore diffida da parte dei lavoratori, che hanno dovuto cautelare il proprio diritto al lavoro mettendo tutto nelle mani di un legale in loro rappresentanza. Di contro, circolerebbe voce di una possibile assunzione nella SRR 4  di un componente dell’amministrazione Cammarata. Forse che è vero? Forse che no? Ai posteri l’ardua sentenza. Per come proseguono gli iter in generale, le sentenze saranno davvero dei posteri a posteriori. Terrà conto, il primo cittadino della città dei mosaici, della “diffida blocca tutto” depositata dal consigliere Arancio? 

 

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