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Cosa c’è dietro il nuovo reparto: chiudere la psichiatria

Gela – Chiude la Psichiatria( Spdc), apre la neurologia. Si tratta di una perdita secca di 15 posti letto di psichiatria dove si facevano anche Tso. Se aggiungiamo i 5 posti di spdc chiusi anche a Caltanissetta la perdita di posti letto negli Spdc provinciali è di 20. Inoltre la Psichiatria della nostra provincia è stata individuata dalla Regione come sede di Rems con 20 posti letto previsti nel ex osp. Dubini a Caltanissetta (residenza per le misure di sicurezza) per i pazienti psichiatrici autori di reato, dopo la chiusura degli Opg. Mai aperta. Quindi in totale si tratta di una perdita secca di 40 posti letto della psichiatra provinciale di cui 15 nel Spdc di Gela. E di tratta anche della perdita secca di almeno 40 posti di lavoro. In una situazione di grave carenza di posti Rems con liste d’attesa di 2 anni in tutto il territorio nazionale, tenere chiusa la Rems a Caltanissetta costringe a cercare posti un po dovunque, a trasferimenti continui con grave disagio per la popolazione di tutto il nostro distretto. E con gravi problemi anche per i magistrati, Pm e Gip, che non sanno più a che santo votarsi. Ma a vantaggio di chi? La domanda sorge spontanea. La risposta è : a vantaggio dei privati. Chiude la Psichiatria pubblica e si incrementano i posti nelle Comunità psichiatriche, Cta, Comunità Terapeutiche Assistite che per ogni 20 posti letto ci costano 120 mila euro al mese. Nella nostra provincia ci sono 3 Cta private per un totale di 60 posti, al costo di 360 mila euro al mese. Il trend quindi è chiaro: chiudere la Psichiatria pubblica, e incrementare il privato. E chi c’è dietro queste Comunita? A chi appartengono? A quali famiglie? Sarebbe interessante saperne di più e indagare in questa direzione. Ma la psichiatria non è solo Terra di conquista dei privati, ma anche dei neurologi. I neurologi da sempre hanno avuto il monopolio sulla psichiatria giocando sull’equivoco confusionario della dizione ” neuro-psichiatria “. La neuro-psichiatria non esiste più da oltre 40 anni. Basaglia riuscì a dare dignità al paziente psichiatrico, non solo facendo chiudere i manicomi, ma anche sopprimendo la vecchia specializzazione in neuropsichiatria e creando due specializzazioni, una in neurologia e una in psichiatria. Annunciare oggi l’apertura di un reparto di neuro-psichiatria ci riporta indietro di oltre 40 anni in epoca pre-basagliana e preriforna psichiatrica. Chi ci perde purtroppo è il paziente psichiatrico, ci perde nel diritto di essere curato nel migliore dei modi, ci perde in dignità. Ci perdono tutte le famiglie del nostro territorio che hanno la disgrazia di avere un paziente psichiatrico in casa. E si abbia almeno il coraggio delle proprie azioni. Volete chiudere la Psichiatria(SPDC)e utilizzare i locali per metterci dentro la neurologia, magari riutilizzando gli stessi infermieri psichiatrici? Ditelo, buttate la maschera, e abbiate il coraggio delle vostre scelte, senza creare confusione e senza prendere in giro nessuno. Volte favorire qualche medico che ha le spalle ben coperte da qualche politico? Abbiate il coraggio di dirlo. Fine dell’ipocrisia, fine degli inciuci. Gira la voce che non si trovano psichiatri, ma sembra che il Dott. Lauria, attuale direttore del dipartimento di salute mentale di Gela, si sia messo a disposizione della Asp 2 cl per rinviare di 1anno il proprio pensionamento dal primo Ottobre 2021, e continuare a lavorare e dare una mano d’aiuto. L’asp cosa risponde? E poi, ma tutto questo, oltre che infame, è legale? Sembrerebbe inoltre che serpeggi un gran malcontento fra gli infermieri del Spdc che vorrebbero tornare a lavorare nel loro reparto, ma che sia veramente il loro reparto Spdc dentro il dipartimento di Salute mentale e non un reparto di neurologia fuori dal dipartimento di salute mentale, senza Tso, retto solo da neurologi, o da neurologi che si improvvisano psichiatri. O si è neurologi o si è psichiatri. Niente inciuci. Non si può stare con un piede quà e un piede là, non si possono servire due padroni, dopo Basaglia. La legge non lo prevede. Nessuno si accorge di un tale abuso di potere? Nessuno che abbia rispetto del paziente psichiatrico? E la magistratura che fa? In questi casi che fa? Tace, ed i sindacalisti, i politici locali che fanno? Tacciono. Un mortorio di cui traggono vantaggio alcuni a danno di altri. Gli altri in questo caso sono gli ultimi della Terra, perché se il disabile fisico si può comunque difendere in prima persona, quello psichico non lo può fare. Basaglia prese le loro difese e ne fece una battaglia di civiltà. Oggi Basaglia si rivolterebbe dalla tomba, che fine ha fatto “Psichiatria Democratica”. E la sua gemella “Magistratura Democratica” che fine ha fatto?

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