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“Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”

Rubrica ad ispirazione cattolico a cura di Totò Sauna

“In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».   Marco 1,7-11

 

Ci aspettiamo tutti un Dio diverso, potente, grande, pronto ad ogni nostra richiesta. Diciamolo, ci rimaniamo male. Molto. Dove si è visto un Dio che nasce in una stalla?  Alla sua apparizione pubblica per il battesimo, si mescola tra la gente.Come tutti. Che differenza con i politici di oggi, che arrivano ai convegni, riunioni con le sirene, con scorta a seguito.Eppure quanto durerà la loro vita 100 anni? Sono finiti, come lo siamo noi. Che contrasto con Gesù che arriva senza scorta e senza codazzo di ruffiani e lacchè, come siamo soliti vedere. Arriva in silenzio. Riconosciuto da Giovanni, ma in umiltà china la testa al Battista. Senza clamore, senza fotografi al seguito, senza prime pagine sui giornali. Ma Dio dall’alto dei cieli ci fa sapere che quello è suo figlio. Lo riconoscerà solo Giovanni. Perché Giovanni è pronto all’ascolto. Ha fatto spazio nel suo cuore per accoglierlo. Con il battesimo inizia la nostra nuova vita di cristiano.Dove ci porterà? Alla felicità, alla salvezza, a dare il pieno senso alla nostra vita di ogni giorno. A dare un senso alle ore trascorse, ai fatti, ai momenti tristi e a quelli allegri. Mi sento ancora frastornato dai festeggiamenti di fine anno. Ci trastulliamo, ci affoghiamo nel cibo, pensando che più fuochi pirotecnici facciamo meglio andrà il nuovo anno. Ma ci sentiamo tristi.  Mi pongo domande. Cerco risposte. Allora, solo una è la risposta che trovo. Manca Gesù nel nostro cuore. Manca Gesù nella nostra società. Ci costruiamo un mondo dove escludiamo Gesù Cristo. Da tutto. Da fastidio. Senza di Lui tutto è vano e perdiamo il senso delle cose. Il peso delle cose. Il loro valore. Senza di Lui, tutto è uguale, tutto è permesso, tutto è più facile. Inizia un altro anno. Inizia augurandoci che il nuovo sia migliore del vecchio. Cosa che, in verità, visto come è andato il 2020, non sarà molto difficile. Un augurio. Ma cosa cambia tra il 31 dicembre e il 1 gennaio? Niente. Cosa cambia nella mia e nella tua vita in una sola notte o in un solo anno? Niente. Perché la cose ci vanno male ? Quale metro usiamo per decidere se l’anno è stato  buono o non è stato buono? Se vinciamo la schedina è stato un anno fortunato, se ci arriva un tumore invece è stato un anno negativo. Riflettiamo e capiamo che non siamo i protagonisti della nostra vita. Dipendiamo dagli eventi. Zombie. Banderuole al vento. E se le cose non vanno come diciamo noi,o meglio gli altri non fanno quello che noi vogliamo che facciano, succede una tragedia. In tutti i sensi. Non parliamo più. Litighiamo. Creiamo i muri. Poi, quando succedono le tragedie iniziamo ad interrogarci. Vogliamo capire. Sapere. Comprendere. Non c’è nulla capire. Questi sono i risultati di una campagna contro Cristo. Lottiamo in tutti i modi per distruggere la famiglia, per distruggere Cristo dalla vita. Lottiamo per togliere il Crocefisso dalle aule scolastiche. Gridiamo all’amore, confondendolo con l’egoismo. Gridiamo alla libertà contro la Chiesa, scoprendoci schiavi di stereotipi che ci costringono ad essere sempre belli, magri, forti, palestrati , abbronzati. Chi non ci riesce è uno sfigato. Da evitare. Da isolare. Per scoprirci poi più soli, più vuoti e vaghiamo senza meta e pensiamo che noi, proprio noi, siamo il metro di tutto, noi siamo i protagonisti della nostra vita, a tal punto, che diventiamo capaci di togliere la vita ai figli, di toglierci la vita. Allora, il vero anno nuovo è Cristo.  Solo Lui. Vuoi avere un anno veramente nuovo? Abbraccia Cristo.  Ci prendiamo in giro come se fosse un cenone o i botti o le mutande rosse o le lenticchie che possono cambiarci, che possono portarci le novità, i soldi, il benessere, la ricchezza. La vita cambia se diciamo SI al Signore. La vita  cambia se riusciamo ad aprire il cuore a Cristo. L’anno nuovo, vero, inizia con Cristo. Il vecchio anno, come l’uomo vecchio, va buttato dalla finestra. Per diventare nuovi bisogna avere il coraggio di Maria. Dobbiamo avere il coraggio del suo Magnificat.

Buona Domenica

Totò Sauna

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