La situazione comincia a diventare critica. Non tanto per gli 874 contagiati che, per fortuna, reagiscono bene alla presenza del virus nel loro corpo e per l’altro migliaio di familiari che devono stare in quarantena fiduciaria, ma per i casi di pazienti ospedalizzati di cui si ha notizia benchè siano ricoverati lontani da Gela, dove il reparto Covid è stato chiuso. C’è un uomo di 38 anni positivo al Coronavirus che presenta un’insufficienza respiratoria tale da indurre i medici ad utilizzare il casco per favorire la respirazione difficile. Poi c’è una mamma di 35 anni che da giorni presentava sintomi e febbre persistente. Dopo un andirivieni dall’ospedale è stata trasferita nell’ospedale Sam Marco di Catania dove ha partorito. Il bimbo sta bene ma la puerpera continua ad avere difficoltà nella respirazione ed i medici l’hanno sottoposta a Tac per avere un quadro chiaro delle condizioni dell’apparato respiratorio. Si torna a vivere momenti bui. Perchè il malessere dei concittadini non fa bene all’umore dei gelesi che soffrono e aumenta la paura.
I medici del reparto di pediatra dell’ospedale negano che siano stati trasferiti bimbi in altri ospedali che dispongono di strutture uguali a quelle dell’ospedale di Gela.
