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Autorità portuale, un asse tra Gela e Licata, fondi dal decreto infrastrutture. Passa emendamento di Pagano

Roma – Licata con Gela nel sistema portuale della Sicilia Occidentale con Palermo e insieme a Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle. Un risultato raggiunto grazie a un emendamento approvato alla Camera, primo firmatario l’onorevole Alessandro Pagano. «Per Licata arriva un’occasione importantissima per la rinascita e lo sviluppo della città e del suo territorio» dicono Annalisa Tardino, eurodeputata e lo stesso Pagano, entrambi della Lega. Il porto di Licata viene così inserito nell’elenco delle opere che usufruiranno di fondi previsti dal decreto legge del 10 settembre scorso n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale e che a giorni sarà convertito in legge.

«La Lega – dicono Tardino e Pagano in una dichiarazione congiunta – ha sempre sostenuto che il porto di Licata aveva e ha tutte le carte in regola per diventare uno dei pilastri dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, insieme con gli scali di Palermo, Trapani, Termini Imerese, Gela e Porto Empedocle. Siamo riusciti a non farci scappare questa opportunità unica, grazie a un costante lavoro che ci ha consentito di arrivare al risultato con il supporto bipartisan delle Commissioni VIII e IX della Camera e il sostegno del nostro viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Alessandro Morelli. Stesso importante risultato per la città di Gela , che porta a casa una doppietta, con il riconoscimento del Porto Rifugio e del Porto Isola»

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