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Coronavirus, la procura di Milano indaga su un’audio che istiga all’assalto ai supermercati

Dietro l’assalto ai supermercati degli scorsi giorni in piena emergenza per Coronavirus potrebbe esserci un messaggio vocale su Whatsapp diventato virale e circolato in diverse chat, almeno dallo scorso sabato. È l’ipotesi che sta seguendo la procura di Milano, che ha aperto un’inchiesta per diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico in relazione a un audio nel quale la voce di una donna, non ancora identificata, incitava a “fare la scorta” perché Milano sarebbe finita “in quarantena come mi ha detto la moglie di uno della Regione”.

Un messaggio generico e senza fondamento, che però potrebbe essere stato ascoltato da parecchi milanesi e averli spinti a fare razzie di generi alimentari tra le corsie di diversi supermercati, dove in effetti soprattutto nel corso dell’ultimo fine settimana si è registrato un notevole incremento di acquisti (la Coop ha parlato di un aumento del 50 per cento). I procuratori aggiunti di Milano Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco hanno deciso di aprire un fascicolo per capire chi vi sia dietro quell’audio, e soprattutto dietro la sua diffusione.

Dopo l’assalto sono arrivate le rassicurazioni: Nessun problema di scorte

Dopo le scene davvero inusuali che si erano viste a partire da sabato e domenica, a partire da lunedì i vertici della Grande distribuzione organizzata (Gdo) e alcune catene di supermercati come l’Esselunga hanno rassicurato tutti i consumatori sulla mancanza di problemi nell’approvvigionamento dei punti vendita. Al momento gli unici prodotti che sembrano davvero introvabili sono l’Amuchina e altri prodotti igienizzanti e le mascherine, sulla cui utilità per chi è sano però non c’è ancora unanimità.

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