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“Più energia da gas e rifiuti”. L’impegno di Eni contro i cambiamenti climatici

L'intervista a Repubblica dell'ad Claudio Descalzi: progetti che non coinvolgono la Sicilia

AGI – NEW YORK – 24 SET – “Posso annunciare oggi una novità approvata dal consiglio di amministrazione dell’Eni: abbiamo inserito i 17 obiettivi Onu dello sviluppo sostenibile nel nostro mission statement, la definizione della missione aziendale. Questi obiettivi diventano parte della filosofia portante della nuova Eni”. È quanto afferma l’ad di Eni Claudio Descalzi in un’intervista a ‘La Repubblica’ in occasione dell’assemblea generale dell’Onu a New York. Per Descalzi è necessario ridurre le emissioni da fonti fossili e puntare di più sul gas e sull’economia circolare, ovvero trasformare in energia i rifiuti organici e inorganici come le plastiche. “La forza di un’azienda – aggiunge – è fatta anche di valori, tra i nostri c’è una transizione equa allo sviluppo sostenibile, attenta a ridurre le diseguaglianze”.

Descalzi spiega perché “il gas ha un ruolo essenziale” nella transizione verso le rinnovabili”. “Carbone, petrolio e gas sono tutte energie fossili, però il livello delle emissioni è molto diverso, dal primo al terzo si va in ordine decrescente. – specifica – Il gas produce metà CO2 del carbone. Il carbone continua ad avere un ruolo rilevante, pesa per il 38% della produzione di energia mondiale ma per il 77% delle emissioni. Inoltre immette nell’atmosfera che respiriamo biossidi e polveri sottili. Il gas ha un ruolo essenziale nella transizione verso le rinnovabili, visto che consente una riduzione sostanziale di emissioni”.

 “Qui a New York – aggiunge – abbiamo anche firmato la Global Methane Alliance per abbattere le cosiddette emissioni fuggitive, la CO2 che si perde nella catena di trasporto”, prosegue. “Abbiamo imboccato un percorso che fa bene all’ambiente – dice ancora l’ad di Eni – Siamo un’azienda globale e dobbiamo dare risposte a un problema globale come quello del clima. Lo facciamo in maniera trasparente, con obiettivi dichiarati, certificati da soggetti indipendenti. Ivi compresa la trasparenza finanziaria. Le grandi multinazionali non sono isole e non possono comportarsi come se lo fossero”.

Descalzi poi tiene a dire che Eni “ha una storia e un profilo legato agli idrocarburi, però di strada ne abbiamo già fatta. Fino a cinque anni fa producevamo 65 milioni di tonnellate di CO2 con petrolio e gas, oggi siamo scesi a 38 milioni. L’Eni è cambiata molte volte e siamo dentro a una nuova trasformazione. Non bisogna usare un approccio ideologico, considerarci il nemico assoluto”.

Infine l’ad di Eni sottolinea l’importanza dell’economia circolare: “Per noi significa una cosa molto concreta: trasformare in energia i rifiuti, organici e anche inorganici come le plastiche. Vuol dire in prospettiva non usare più petrolio e gas ma queste masse di rifiuti sempre crescenti perché direttamente proporzionali all’aumento della popolazione mondiale. I rifiuti come risorsa da riusare trasformandoli in energia, per noi vuol dire un obiettivo di 350.000 tonnellate, e una serie di progetti che coinvolgono Venezia, la Toscana e la Puglia.

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