Cronaca

Scatta l’operazione ‘Cave-canem”: 4 arresti

Le indagini sono iniziate nel 2017

Gela – Scatta l’operazione ‘Cave-canem‘: alle prime luci dell’alba di oggi il personale del Commissariato P.S. di Gela ha dato esecuzione ad Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del  Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, nei confronti di 4 persone. Misura cautelare della custodia in carcere per Carmelo Ascia gelese di 20 anni,pregiudicato. Misura cautelare della custodia agli arresti domiciliari per Salvatore Perna, nato a Gela di 27 anni. Giuseppe Migliore di 22 anni. Sono indagati:  Carmelo Ascia, per i reati previsti e puniti dagli artt. 110, 624, 625 nr. 7, 648 c.p., perché in concorso con altri soggetti, al fine di trarne profitto si impossessava, in più
occasioni, di ciclomotori, motocicli ed autovetture. A Gela tra il 13 luglio 2017 e il 23 Aprile 2018.
Salvatore Perna indagato per i reati previsti e puniti dagli artt. 81 cpv c.p., 73, co. 1 e 4 D.P.R. 309/90, perché
acquistava, deteneva, e vendeva (personalmente o attraverso altri soggetti)
stupefacente del tipo hashish e cocaina.
In Gela tra il 21.3.2018 e l’8.4.2018.
MIGLIORE Giuseppe
indagato per i reati previsti e puniti dagli artt. 110, 112 nr. 4 e 624 bis c.p. e dall’art.
73, co. 1, D.P.R. 309/90, perché, in concorso con soggetto minore, dopo essersi
introdotto all’interno di un’abitazione privata, sottraeva un armadio blindato
contenente 3 fucili ed 1 pistola, nonché acquistava, deteneva, e vendeva
(personalmente o attraverso altri soggetti) stupefacente del tipo hashish e
marjuana.
Tra il 25.12.2017 e il 20.3.2018;
ASCIA è stato catturato ad Arzachena, in Sardegna, con la
collaborazione di personale di quel Commissariato di P.S., dove il giovane si era
trasferito da qualche tempo per motivi di lavoro. Lo stesso è stato associato presso
la Casa Circondariale di Sassari.
Mentre MIGLIORE è stato rintracciato a Milazzo, dove personale di quel
Commissariato di P.S. gli ha notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari;
quindi, raggiunto da personale del Commissariato di Gela sarà prelevato e condotto
presso la propria abitazione di Gela per ivi rimanere ristretto in regime di arresti
domiciliari.
L’indagine veniva avviata nell’estate del 2017 a seguito del susseguirsi di numerosi
delitti contro il patrimonio commessi nel territorio gelese, da parte di un gruppo
riconducibile al locale quartiere Settefarine dedito alla commissione di furti di
motoveicoli, ciclomotori e parti di essi, poi assemblati su altri motoveicoli o
ciclomotori.
La sequenza di furti si era spinta persino a commettere furti nei garage di privati, al
fine di trafugare mezzi di locomozione di qualsiasi genere ivi presenti, furti che
apparivano premeditati e curati in ogni particolare.
Nel corso delle indagini, inoltre, si sono documentate numerose cessioni di
sostanze stupefacenti, perlopiù del tipo hashish e marijuana, ma anche di cocaina,
per le quali si è provveduto a deferire all’A.G. i responsabili, richiedendo
un’adeguata misura cautelare.
L’attività in parola, coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, è stata
supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e video, grazie alle quali si
sono potuti effettuare diversi riscontri relativi ai furti di ciclomotori, ma ha altresì,
permesso di far venire alla luce anche un’intensa attività di spaccio da parte del
gruppo di giovani e giovanissimi, con il conseguente sequestro anche di
ragguardevoli quantitativi di hashish e marijuana ed arresti in flagranza di soggetti
indagati o vicini agli indagati.
L’attività investigativa ha permesso di fare luce su più di 100 episodi delittuosi, di
deferire più di 50 persone all’A.G., per 19 delle quali la Procura della Repubblica di
Gela ha ritenuto di richiedere misura cautelare. Il GIP del Tribunale ha ravvisato le
esigenze cautelari per 4 soggetti, anche alla luce del fatto che per gli altri indagati,
seppure responsabili dei reati ascritti, è stato tenuto conto dell’unicità degli addebiti
formulati, della tenuità del fatto contestato e la mancanza di precedenti censure
giudiziarie.
Per questi ultimi, tuttavia, proseguirà l’iter giudiziario che, verosimilmente, condurrà
al processo a loro carico per i reati contestati.
Nel corso delle lunghe indagini, come detto, grazie ad un’imponente copertura
intercettiva e di video-sorveglianze, si è proceduto a numerosi riscontri, anche con
diversi arresti in flagranza, così come di seguito riportato:
• 14.04.2018: arresto in flagranza di reato ex art.73 D.P.R. 309/1990 a carico di
UNTERSPANN Luca Vincenzo Giuseppe, nato in Germania il 30.12.1991,
con relativo sequestro di gr 75 di marijuana;
• 04.05.2018: arresto in flagranza di reato ex art.73 D.P.R. 309/1990 a carico di
SCOLLO Francesco, nato a Gela il 22.06.1998 con relativo sequestro di gr
52,8 di hashish;
• 11.05.2018: arresto in flagranza di reato ex art.73 D.P.R. 309/1990 a carico di
CUVATO Emanuele, nato a Gela il 09.08.1991, con relativo sequestro di gr
34,8 di marijuana.
• 16.05.2018: arresto in flagranza di reato ex art.73 D.P.R. 309/1990 a carico di
CURVA’ Salvatore, nato a Gela il 24.02.1997 con relativo sequestro di gr 92
di marijuana.
A questi arresti si aggiungano le numerose contestazioni ex art. 75 DPR 309/90
a carico di assuntori di sostanze stupefacenti, segnalati alla Prefettura di
Caltanissetta, che solevano acquistare le loro dosi giornaliere dagli indagati.
L’operazione di P.G. è stata convenzionalmente denominata “Cave Canem”,
poiché gli indagati, nelle intercettazioni, per descrivere i motocicli oggetto di furto
solevano indicarli come “cani”, specificando il colore.
È attivamente ricercato uno degli indagati destinatario di misura cautelare

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