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Il Castello Aragonese entra nella classifica de ‘I luoghi del cuore’

Piazza Armerina – Il Castello di Piazza Armerina supervotato. Nella classifica definitiva del X Censimento ‘iluoghidelcuore’, il castello aragonese di Piazza Armerina ha totalizzato 3028 voti, superando ampiamente la soglia necessaria per partecipare al bando “I Luoghi del Cuore”. Oggi ha tutti i numeri per candidarsi con un progetto ad hoc per un possibile intervento da parte del FAI. Questo risultato premia lo sforzo appassionato delle associazioni riunite nel comitato “Amici del Castello Aragonese”, del Gruppo FAI di Piazza Armerina, guidato fino al 2020 dall’instancabile Chiara Fauzia , dei proprietari del Castello, i gelesi Giancarlo Scicolone e Lorenza Quartarone, sempre più innamorati della città dei mosaici, e di tutti i volontari che hanno profuso nel censimento il loro amore per la bellezza, per il Castello Aragonese e per Piazza Armerina.

Nella classifica sono 10.800 siti in Italia, 133 posto, i primi nella provincia di Enna. Per arrivare al riconoscimento si doveva superare 2000 voti per essere inseriti in circuiti turistici, in pubblicazioni,  interventi con piccoli finanziamenti.

Il Castello Aragonese risale alla fine del XIV secolo, si identifica fra i castelli federiciani ed aveva una funzione difensiva. Era stato concepito come baluardo militare a carattere difensivo, non presenta caratteristiche residenziali. La superficie muraria, compresa tra due torri, presenta un andamento lineare, ma con altezze diverse. Nel castello si evidenziano sette merli guelfi che spiccano sulla parte centrale e forse hanno avuto solo funzione decorativa. Nel XVII secolo, si presuppone che vi siano stati interventi nel paramento muratio con inserti in pietra arenaria; ma è dal 1812 che il Castello subisce le maggiori trasformazioni in particolare negli interni, data la sua destinazione a carcere. Nel Castello sono presenti quattro torri a difesa della fortezza; è presente un unico portale d’ingresso che si trova nel lato maggiormente esposto agli attacchi esterni. La costruzione del Castello Aragonese, viene datata dagli storici negli anni compresi tra il 1392 e il 1396. La sua edificazione viene attribuita a Martino il Giovane Re di Sicilia; il castello venne eretto sui resti di un altro castello “Castrum Reginae” voluto da Guglielmo il Malo perché il vecchio castello non rispondeva più all’esigenza di difesa e di tattica militare. Re Martino fece costruire il Castello quale sede di un suo preposto che mantenendo il potere politico-militare aragonese, evitasse il ritorno all’anarchia e sottolineasse il potere del Re sui feudatari. Dal punto di vista architettonico, il castello è stato edificato non come sede prettamente residenziale, ma con funzione difensiva. Dove oggi è situato il castello Aragonese, gli storici concordano nell’affermare l’esistenza di un cenobio francescano; i frati si trasferirono, su ordine del Re, nell’antico “Castrum Reginae”, che venne trasformato così in convento.
Dal 1438 in poi, gli storici ignorano del tutto le sorti del castello almeno fino al 1812, anno in cui venne varata la legge di soppressione delle castellanie. Subito dopo l’edificio venne adibito a carcere (forse per questo veniva chiamato “u cast’ddazzu”) ed oggi è di proprietà privata.
James Maddiona

 

 

 

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