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Caso Open Fiber. I cittadini, dei lavori, non la pensano per nulla bene.

Eh sì… è diventato proprio un caso, dopo mesi e mesi di lavori… Da ieri – dopo il nostro editoriale sui lavori effettuati e sui rattoppi (cosiddetto ripristino) annessi, i responsabili di Open Fiber  hanno voluto “bacchettarci”, ( LEGGI QUI ) raccontandoci della necropoli ritrovata e del progetto di musealizzazione, ma l’articolo verteva sulle condizione strade, non su quel che hanno fatto (o penserebbero di fare). Diciamolo subito a scanso di equivoci: la condizione delle strade non era un granché già prima e che si attendeva da tempo una riqualificazione del manto stradale, del centro storico in primis; ma evidentemente questi lavori urgenti – come urgenti sono quelli per l’acqua e per l’energia elettrica – hanno accelerato i tempi in modo forzato.

Oggi, guardando le nostre strade, mai come altrove, sappiamo riconoscere dove possano essere passati i vari attori dei lavori per i servizi essenziali per la città.

Vedete, lungi da noi pensare che chi di dovere non abbia controllato, per esempio, che per riportare all’origine la strada – consentendo la fruizione normale della strada ai cittadini – spetta al Comune controllare le proprie strade, mentre la ditta che effettua i lavori ha l’obbligo di controllarne la qualità: ergo, tocca a Open Fiber controllare le ditte incaricate dei lavori effettivi. Infine, tocca a noi cittadini “portare a galla” eventuali magagne o segnalare lavori non effettuati a regola d’arte, attraverso l’osservazione diretta, quella che ci è consentita ogni giorno.

Dopo il primo articolo, tutto avremmo potuto immaginare, ma non che fossimo ricoperti da una valanga di fotografie, testimonianti lavori eseguiti in modo discutibile o non effettuati. C’è evidentemente un problema di controllo dell’operato delle ditte subappaltatrici e quindi le responsabilità possono essere diffuse: ma a noi sta a cuore la nostra città, che vediamo offesa in modo indegno, rattoppata peggio.

Vogliamo solo che la nostra città venga curata come una qualsiasi città dell’Italia e dell’Europa, non vilipesa da lavori di cui v’è traccia evidente, con rattoppi indecorosi e offensivi per il decoro urbano. È una battaglia di civiltà che vogliamo fare insieme ai cittadini, proprio per gli elevati interessi in gioco che riguardano il presente e il futuro di Gela.

Lo vogliamo fare come passo ineludibile per una città più vivibile: un impegno che deve certamente riguardare tutti, ma con un’attenzione che non può avere zone franche.

Di seguito tutte le foto che i cittadini ci hanno fatto pervenire

 

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