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Esplosione a Ravanusa, crolla una palazzina: ci sono due morti, estratte vive due donne dalle macerie. Sono 7 dispersi.

Una palazzina di 4 piani è crollata – e altre sono rimaste danneggiate – nella serata di sabato in via Galilei a Ravanusa, un centro di oltre 10 mila abitanti a 50 minuti di auto da Agrigento. Al momento due persone sono state estratte morte dalle macerie – una di loro è un uomo – e due donne sono state tratte in salvo. Sette sono i dispersi. Tra di loro, come emerso in un primo momento, non ci sarebbero due bambini.

A causare il crollo — avvenuto intorno alle 20.30 — sarebbe stata la rottura di un tubo del metanodotto cittadino. E a innescare l’esplosione potrebbe essere stata l’attivazione dell’ascensore del palazzo crollato.

Nell’esplosione sono rimasti coinvolti anche altri edifici: l’area di un intero quartiere della città, tra le vie della Pace, Galilei, Trilussa e Nuoro, è rimasta gravemente danneggiata. Sono undici, secondo i vigili del fuoco, i palazzi che sono stati interessati dalla deflagrazione.

Dopo ore di lavoro due corpi senza vita sono stati recuperati tra le macerie dai vigili del Fuoco e dal personale del 118: ancora sconosciute sono le identità delle vittime. Uno di loro sarebbe comunque un uomo. Due donne invece sono state tratte in salvo. Mancano all’appello sette persone che risultano per ora disperse, tra loro una donna, una giovane infermiera incinta. Cinque dei dispersi si trovavano nella stessa palazzina al momento della deflagrazione, due in un’altra.

«Per fortuna non ci sono bambini tra le persone che si stanno cercando. La notizia secondo la quale ci sarebbero stati due minorenni tra le macerie della palazzina crollata ora è stata smentita», ha spiegato il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo.

Gli sfollati sono decine. Alcuni residenti degli appartamenti ridotti in macerie sono riusciti a uscire illesi o lievemente feriti. Le persone evacuate sono già state spostate in alberghi della zona dal comune di Ravanusa.

Come detto due donne sono state individuate sotto le macerie tra le macerie dei palazzi crollati nel centro di Ravanusa. Dopo un intenso e delicato intervento verso l’una e trenta la prima donna, un’80enne, è stata tratta in salvo dalle macerie e portata via in barella dai soccorritori. Ha riportato diverse fratture ed è stata ricoverata in ospedale in pericolo di vita.

Una seconda donna – pure lei pensionata – è stata individuata poche ore dopo dai vigili del fuoco tra le macerie. I vigili del fuoco l’hanno liberata ed è stata immediatamente soccorsa dal personale medico: le sue condizioni non sono gravi.

«Insieme a mia zia c’erano altri parenti, altri zii che si trovavano in un altro appartamento. Al momento vedo solo lei. Degli altri non abbiamo ancora nessuna notizia», ha detto il nipote della 80enne, la prima donna salvata.

Nelle immagini postate dai residenti della città sui social si vedono calcinacci, pezzi d’infissi e altri detriti sparsi per decine di metri nella zona intorno all’edificio devastato dall’esplosione. Sei palazzine distrutte, detriti, pezzi di vetro e macerie ovunque: è uno scenario di guerra quello causato dall’esplosione. Nell’aria si avverte ancora un forte odore di bruciato, le saracinesche dei garage della case attigue alla zona interessata sono accartocciate.

L’energia elettrica è stata tolta in tutta la zona: «Mamma mia, mamma mia, un disastro» esclamano in molti davanti alla scena di distruzione. «Sembra Beirut. Le immagini che ci arrivano da Ravanusa con vetri rotti, detriti a terra e macerie, calcinacci scagliati a decine di metri dal luogo dell’esplosione», ha detto all’Adnkronos Salvo Cocina, il capo del dipartimento regionale della Protezione Civile. «Siamo pronti a cercare tra le macerie non appena l’area sarà messa in sicurezza».

I vigili del fuoco di Canicattì, Agrigento e Licata hanno domato le fiamme, ma la protezione civile regionale spiega che «sacche di gas della rete cittadina impediscono l’accesso in sicurezza sulle macerie». Nell’area stanno lavorando anche tecnici Italgas per mettere in sicurezza la rete. Inoltre sono stati fatti intervenire i cani molecolari per le ricerche delle persone intrappolate tra e macerie.

«La perdita di gas è stata molto ingente e non generata da un singolo impianto ma nella rete. Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore», ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino, a proposito della esplosione che a Ravanusa ha provocato il crollo di 3 case e il danneggiamento di altre tre. «Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi – ha aggiunto – certo è che una esplosione così è un evento eccezionale». Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo.

Inoltre in relazione all’esplosione, un portavoce Italgas fa sapere che i tecnici della società sono tempestivamente intervenuti e stanno operando per mettere in sicurezza l’area isolando il tratto di rete che la serve: «Fino al termine di questa fase, le tubazioni aeree danneggiate dal crollo, non essendo raggiungibili, continuano a rilasciare il gas in esse contenuto. Al momento non è possibile indicare con certezza quali siano state le cause dell’evento».

In un appello postato sui social, il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo ha lanciato un appello a «chiunque abbia pale, ruspe, autobotti e mezzi meccanici: ci dia una mano, è un disastro».

Numerose squadre di volontari della Protezione Civile, dei vigili del fuoco e della Croce Rossa, provenienti da diversi comuni dell’Agrigentino, hanno risposto all’appello recandosi a Ravanusa. (rep)

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