CronacaGela

Gela focolaio in ospedale: Sindaco, giunta, Presidente del consiglio e commissione sanità cercano di comprendere le ragioni della decisione di chiudere la Terapia intensiva.

E’ rapidamente salita alla ribalta della cronache nazionali la notizia del focolaio di Covid in terapia intensiva, all’ospedale Vittorio Emanuele. Medici e infermieri, da quasi due anni in prima linea per combattere questa drammatica pandemia, sono ora in quarantena e non possono prendersi cura dei pazienti ricoverati, che, su decisione della direzione strategica dell’ASP, saranno trasferiti al Sant’Elia di Caltanissetta. 

Il Sindaco Lucio Greco con tutta la sua giunta, il Presidente del Consiglio Comunale Totò Sammito e la Commissione Sanità guidata dal Presidente Rosario Trainito, si sono immediatamente attivati e messi in comunicazione con i vertici dell’Azienda Sanitaria, per comprendere le ragioni di tale decisione e sollecitare una soluzione alternativa al trasferimento e alla temporanea chiusura del reparto. 

“Stiamo parlando di pazienti intubati, – affermano congiuntamente – le cui condizioni sono estremamente delicate e che, anche qualora il trasferimento dovesse avvenire in condizioni ottimali, sarebbero comunque a rischio lungo il tragitto in ambulanza o in elisoccorso. Comprendiamo la posizione di ASP, sappiamo che sono stati valutati i pro e i contro e che tutto dipende dal fatto che, di fronte ad una Terapia Intensiva da sospendere a causa della carenza di organico, si è dovuto propendere per quella che ha un numero inferiore di posti letto: Gela ne ha 8, Caltanissetta ne ha 20. Il nostro auspicio, però, è che si possano rapidamente valutare anche soluzioni alternative, ad esempio mediante il reperimento di personale medico e infermieristico proveniente da altre ASP e da altre province. Chiudere un modulo importante come quello di Gela riteniamo che debba essere l’ultima spiaggia. La priorità sono i pazienti, e questa emergenza va affrontata e risolta senza nuocere loro minimamente e senza creare disagi alle loro famiglie, già messe duramente alla prova dal fatto di non poter avere contatti con i propri cari. Non è una situazione facile per nessuno, e continueremo ad interloquire con ASP con lo spirito collaborativo di sempre. Un augurio, infine, a tutto il personale del reparto, affinchè possa guarire presto e tornare operativo”. 

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