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Acqua pubblica: da Agrigento una lezione di democrazia

Il Forum siciliano auspica che sia esempio per altri comuni

Agrigento – Anni di lotte e alla fine, dopo gli arresti spiccato contro i dirigenti di Girgenti acque, la liberazione. Quello che due anni fa speravano i gelesi ma che non hanno avuto dall’amministrazione giusta. Il ritorno all’acqua pubblica. 

Si è formalmente costituita ieri l’azienda speciale consortile che gestirà il servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento. Un risultato storico, dopo anni di malversazioni e illegalità macroscopiche della gestione privata di Girgenti Acque, coperte da complicità e compromissioni gravissime che grazie allo straordinario lavoro della magistratura sono venute alla luce.

I cittadini hanno pagato a caro prezzo in termini di servizio, tariffe, inquinamento ambientale e soprattutto etico e morale un sistema che oggi è finalmente e speriamo definitivamente tramontato.

Il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni ha promosso e sostenuto con forza la costituzione di un ente di diritto pubblico per la gestione del servizio idrico; l’AICA, l’azienda idrica dei comuni agrigentini, sarà la prima azienda speciale a livello di Ambito in Sicilia ed in Italia a rispettare l’esito dei referendum del 2011 sull’Acqua Bene Comune ed il dettato della legge regionale 19 del 2015 che recita che sull’Acqua non si può fare profitto. Nel ringraziare tutti i sindaci che all’interno della Assemblea Territoriale Idrica hanno sposato e sostenuto la nostra stessa prospettiva a partire dalla presidente Francesca Valenti, auguriamo ai componenti del C. d. A. e al presidente e vice presidente dell’assemblea dell’AICA un buon lavoro.

Siamo ben consapevoli del fatto che non saranno poche le difficoltà da affrontare ma la governance del nuovo soggetto gestore avrà dalla sua il contributo di partecipazione e controllo democratico dei cittadini e del Forum siciliano nelle sue straordinarie e combattive articolazioni territoriali. L’AICA dovrà funzionare ed essere efficace, efficiente, economica e trasparente!

L’auspicio è che l’esempio di Agrigento sia presto seguito dalle altre ATI siciliane e che si possa rimuovere la possibilità di fare profitto sull’Acqua anche a livello di sovrambito, risolvendo il contratto di Siciliacque spa per il 75% della multinazionale francese Veolia.
L’Acqua è il bene comune primario ed il simbolo della democrazia effettivamente esigibile dalle comunità. Ieri Agrigento ha dato lezione di democrazia

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