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Assemblea su Timpazzo: non tutti i sindaci sostengono Greco

Assemblea fiume della SRR, chiamata a decidere le sorti future della discarica di Timpazzo, dopo che la Regione ha chiaramente detto che vuole utilizzare il sito gelese per far fronte all’emergenza rifiuti in Sicilia. E’ stata messa ai voti una mozione del Sindaco Lucio Greco per lasciare invariato il limite delle 450 tonnellate giornaliere.

La votazione è finita in parità e si attenderanno, quindi, i prossimi incontri per definire la questione. Gli schieramenti all’interno della SRR appaiono chiari. Da una parte il Sindaco Lucio Greco, i colleghi di Riesi e Sommatino, e l’ex provincia; dall’altra parte gli altri sindaci, compresi quelli che hanno preso parte alla riunione con l’assessore regionale Daniela Baglieri, la scorsa settimana. 

La votazione di ieri ha confermato quanto da me dichiarato subito dopo quella riunione, – afferma Greco – e cioè che se non mi fossi messo di traverso, la Regione avrebbe già deciso l’ampliamento di Timpazzo per potervi conferire fino a 950 tonnellate, incurante dell’emergenza ambientale di cui, notoriamente, il nostro territorio soffre da decenni. La dichiarazione di area ad alta crisi di incidenza ambientale non è frutto di fantasia, ma il risultato di una serie di controlli che hanno accertato lo stato emergenziale. Sono disposto a rispettare il principio di solidarietà, ma mi opporrò con tutte le mie forze all’arrivo di camion da tutta la Sicilia, inquinanti e carichi di spazzatura. Sono pronto ad intestarmi questa battaglia in tutte le sedi, – prosegue – e deciso a difendere gli interessi della mia città. Siamo, infatti, di fronte ad una situazione così delicata che dovrebbe superare qualsiasi interesse partitico. La mia speranza rimane, anzi, quella di trovare collaborazione e condivisione da parte di tutte le forze politiche e sindacali. Nel ringraziare tutti coloro che, condividendo le ragioni di questa legittima battaglia, si sono schierati dalla mia parte, ho tratto, da questa vicenda, la convinzione che nulla può rimanere come è stato fino ad ora. Abbiamo certamente il dovere di trovare il giusto equilibrio e la giusta soluzione al problema, ma nessuno può costringere il mio territorio a subire ulteriore inquinamento che potrebbe pregiudicarne il futuro agricolo e ambientale”

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