Attualita

Alessi sul progetto di esposizione della Nave Greca

Gela – Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma del prof. Giuseppe Andrea Alessi.

“Non posso condividere la scelta di esporre il relitto della nave greca, rinvenuta nelle
acque di Bulala, presso il monastero delle Benedettine, per varie motivazioni.
Prima di tutto non riesco a capire perchè per una opera pubblica debba intervenire
con propri fondi l’Eni, mentre in altri luoghi, vedi la nave punica esposta a Marsala,
provvede “mamma” Regione o lo Stato. Inoltre bisogna considerare che questa scelta
è una esposizione provvisoria, che concorre a dilapidare una somma iniziale non
indifferente -ben 2 milioni di euro- alla quale poi, possibilmente aggiungere altre
somme.
Questa eventuale scelta sarebbe limitativa in quanto i locali delle Benedettine non
sono adeguati. Per apprezzare un reperto di tale spessore sono necessari locali
progettati a quello scopo. Per rendersene conto basta prendere a confronto, per chi lo
ha visitato, il museo in cui si trova esposta a Stoccolma la nave ammiraglia (la cui
altezza fino agli alberi raggiunge 52 m) affondata nel XVII sec., con accanto un
modello in scala per poterla abbracciare visivamente e le ricostruzioni, poste ai lati
della salita elicoidale che abbraccia la nave, dei vari vani (quella del capitano, del
nostromo, della ciurma, ecc.). A tutto ciò bisogna aggiungere che il relitto della nave
greca, per la sua delicatezza non è un un oggetto che si possa assemblare, smontare
per poi riassemblarlo nella sede definitiva. Inoltre si fa presente che una volta esposto
nel monastero si corre il rischio che i 5 milioni di euro (primo lotto) previsti per la
costruzione del Museo della navigazione, vengano stornati, come già è successo
precedentemente. Bisogna considerare che i lavori di adattamento del monastero
dovrebbero iniziare a Gennaio e sicuramente passerebbero come minimo altri 6 mesi
per completarli, fermo restando che a quella data la Sovrintendenza abbia approntato
il progetto di ricostruzione della nave. Quindi sarebbe più conveniente accelerare i
lavori per la costruzione del Museo della navigazione, mediante una elargizione alla
ditta costruttrice, qualora consegnasse l’opera entro un anno. Nel mentre non si riesce
a capire cosa aspetta il Dipartimento alla Programmazione della regione a rilasciare
l’autorizzazione alla ditta vincitrice ad Aprile 2019 del ricorso per iniziare i lavori.
L’esperienza e il buon senso suggeriscono che con la somma dei 2 milioni di Euro si
potrebbero invece risolvere gran parte dei problemi legati alla valorizzazione
opportuna di alcuni beni culturali esistenti nella nostra città e nel suo entroterra.
Mi riferisco allo spostamento ad est dell’ingresso del Parco archeologico di
Caposoprano non soltanto per la sua pericolosità ma anche per creare una strada di
collegamento di circa un centinaio di metri (Nord-Sud), un verde attrezzato, un
adeguato posteggio per bus e autovetture e per bancarelle adibite alla vendita di
souvenir, sfruttando la vasta area vincolata esistente. Valorizzare il Castelluccio
(XIII), mediante la sistemazione e l’allargamento della strada di accesso e possibilità
di poter effettuare l’inversione ai torpedoni mediante l’esproprio di una superficie
opportuna nell’area antistante all’antico maniero, rifare i servizi sanitari, in quanto
distrutti da atti vandalici, ripristinare il museo iconografico e dotarlo di opportuno
sistema di allarme. Oggi i castelli attirano moltissimo forse più dei musei. Si potrebbe
continuare su questa riga valorizzando l’ex diga Grotticelle, la necropoli catacombale
paleocristiana di Grotticelle, replica dell’auriga di Delfi in bronzo ecc..
Gela 19/11/19 Redatto da Giuseppe Andrea Alessi per conto dell’Archeo-Ambiente”.

Giuseppe Andrea Alessi

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