Attualita

Ha seguito intere generazioni di giovani: riconoscimento a Don Michele Emma

Ha seguito intere generazioni di giovani siciliani ed anche di Gela, ieri adolescenti, oggi professionisti, lavoratori, padri di famiglia. Ieri il Comune di Rosolini, grazie all’ex Assessore Carmelo Di Stefano promotore della cittadinanza onoraria, dal Presidente dell’Ass.”Mondo Giovani” Tonino Solarino, dal Vicariato di Rosolini – Don Luigi Vizzini, ha reso omaggio al fondatore del Movimento ‘Mondo Giovani’ con un grande evento per un sacerdote, un uomo che ha rappresentato un pilastro educativo per intere generazioni. Il conferimento della cittadinanza onoraria al salesiano Don Michele Emma, fondatore nel 1974 del movimento giovanile “Mondo Giovani” giorno del suo 93esimo compleanno, in Piazza Garibaldi ha avuto luogo in assenza di Don Emma, impossibilitato a partecipare fisicamente per motivi di salute, ma presente spiritualmente

Dal titolo “Con il cuore di Don Bosco. Don Emma: una vita con i giovani e per i giovani”, l’ evento è stato organizzato in sinergia dall’Associazione “Mondo Giovani”  presieduta Tonino Solarino, dal Vicariato di Rosolini e da Don Luigi Vizzini, e dal Comune di Rosolini, nella persona dell’ex Assessore Carmelo Di Stefano nonché promotore della cittadinanza onoraria.

L’idea della cittadinanza onoraria è dell’ex Assessore Carmelo Di Stefano che ha motivato con queste parola  la scelta: “ha svolto il ruolo instancabile di animatore culturale per quasi un trentennio (1982-2010) a Rosolini organizzando conferenze, dibattiti, trasmissioni radiofoniche, settimane studio e feste per i giovani; che è doveroso attestare solennemente il rapporto intercorrente tra la città di Rosolini ed il Salesiano Don Michele Emma e l’apporto dello stesso fornito nel campo della crescita umana e sociale della gioventù Rosolinese con riferimento particolare alla formazione psicopedagogica e per il contributo dato per la formazione di parte della classe dirigente locale”.   A Gela il gruppo si riuniva presso l’Istituto Suor Teresa Valsè ed era coordinato dalla prof.ssa Concetta Caruso e riuniva circa 40 giovani di differenti fasce di età, dai 13 ai 25 anni. 

Ecco come erano i giovani curati da Don Emma ieri

Ed eccone alcuni oggi durante un incontro che si è svolto il 29 luglio

Questa è la lettera che ha inviato Don Emma per ringraziare e partecipare spiritualmente alla manifestazione:

“Mi dispiace non poter essere con voi per condividere questa serata che avete voluto dedicare agli educatori della città e per ringraziarvi dell’onore che avete voluto farmi conferendomi la cittadinanza onoraria. 

Mi piace pensare che questa cittadinanza è conferita attraverso di me al Movimento Mondo Giovani e ai tanti giovani che ne hanno fatto parte. 

La salute in questo momento non mi sostiene e non posso essere presente.

Mi sento affettivamente e spiritualmente  vicino a voi e alla bella Rosolini dove ho vissuto diversi anni della mia vita.

Quante esperienze vissute mi tornano alla mente! Quanti incontri, gioie, dolori, speranze conservo nel cuore. 

Oggi a 93 anni se c’è qualcosa di buono, che potrò presentare al Signore, è la passione educativa che, da figlio di don Bosco, ho cercato di mettere al servizio di tanti giovani prendendomi cura di loro, credendo nei loro sogni, costruendo spazi di protagonismo consapevole che se i giovani trovano adulti che li amano e credono in loro possono fare cose meravigliose.

Ho avuto il privilegio di essere testimone, prima nei nostri oratori salesiani e poi nel nostro Movimento Mondo Giovani di tante meraviglie:  piccoli e grandi miracoli di cuori risanati che sono ritornati a innamorarsi della vita. Di questi miracoli ogni adulto può essere fautore se coltiva il coraggio dell’amore presente, paziente, accogliente, generoso. 

A questo ho consacrato la mia vita  cercando di fare mio l’invito di don Bosco: vivere ogni giorno come se fosse l’unico, il primo e l’ultimo. 

Avendo appena compiuto  93 anni sono, però  consapevole di essere al capolinea di questa vita terrena. Don Bosco ha promesso ai suoi salesiani pane, lavoro e Paradiso. Il pane e il lavoro non mi sono mai mancati. Oggi vivo e attendo la speranza di poter ricevere la promessa del Paradiso. 

Voi siete stati, già in terra, il mio angolo di paradiso e se un pezzettino di Paradiso mi sarà riservato nell’altra vita lo dovrò a voi, cari giovani e cari figli, perché pur con i miei limiti e le mie inadeguatezze vi ho voluto molto bene. Con il sacerdozio ho scelto di non avere figli miei, ma sono stato ricompensato da Dio ricevendo la grande gioia di avere una moltitudine di figli e figlie spirituali. A voi figli spirituali ho provato a offrire i doni ricevuti da Dio. Vi ho dato molto, ma da voi ho  ricevuto molto di più. 

Cari amici, capite che a 93 anni ricevere la cittadinanza onoraria, di cui vi ringrazio ancora, non è per me motivo di autocompiacimento. A questa età si vive tutto con sereno distacco. Riceverla per me è motivo di gioia grande se  rinnova l’impegno delle istituzioni, della Chiesa, della scuola, della famiglia a far fronte all’emergenza educativa che è soprattutto un’emergenza educatori. 

Oggi troppi adulti sono assenti perché concentrati sulla propria gratificazione ed autorealizzazione. Troppi Peter Pan che scimmiottano in modo patetico le mode  giovanili invece di essere  modelli e testimoni di vita. Troppi genitori, troppi insegnanti ,troppi  sacerdoti, troppi politici, tra sciatteria e impotenza, fanno mancare  alle nuove generazioni l’ affettuosa autorevolezza di cui hanno estremo bisogno. Ogni giovane è chiamato a vivere il travaglio di partorire sé stesso, l’avventura della seconda nascita. Questo parto oggi sempre più viene vissuto in una dolorosa solitudine e con esiti sempre più incerti.  

Dice un proverbio che per educare un figlio è necessario l’intero villaggio. Papa Francesco ci ha invitati ha trasformare il villaggio globale in villaggio educativo globale. Oggi è bello per me pensare che si è riunito il “villaggio educativo” per prendere l’impegno di educare insieme i figli, di sentire ogni giovane figlio proprio.  Di questo impegno è bello essere padrino anche se in…  contumacia. 

Vi saluto cari amici. Da sacerdote non ho modo migliore di salutarvi se non pregando per voi. 

Prego e vi benedico affidandovi a don Bosco e Maria Ausiliatrice affinché intercedano per tutti noi presso il Padre Celeste e affinché ognuno di noi sia sempre e solo una buona notizia per gli altri, praticando il coraggio dell’amore. Non c’è amore più grande che dare la propria vita per…i giovani.   

 

Don Michele Emma, sacerdote di don Bosco”.

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button