Attualita

Argo Cassiopea, tutto fermo? Parti sociali indignate

Mentre il decreto di proroga del progetto “Argo Cassiopea”: giace sul tavolo del Ministero dell’Ambiente in attesa di essere esitato,dall’ennesimo tavolo tecnico convocato a Gela, al Palazzo di città,affiorano l’indignazione e la prospettiva di una mobilitazione regionale. A determinarne sono state le mancate risposte da parte del Governo centrale ad un territorio martoriato, afflitto da una gravissima crisi economica ed occupazionale che reclama a viva voce e pretende risposte forti e chiare in tempi celeri. Se non dovessero giungere, l’indignazione di Gela e del suo hinterland diventerà quella dei siciliani verso la politica nazionale e sarà trasformata in questione meridionale. È quanto emerso oggi dal tavolo convocato dal sindaco Lucio Greco al quale hanno preso parte i rappresentanti sindacali Cgil, CISL, UIL e Ugl , rappresentate da Ignazio Giudice, Franco Emiliani, Andrea Alario e Gaetano Catania, gli imprenditori ed i deputati regionali Giuseppe Arancio e Michele Mancuso. Non hanno presenziato, invece, i deputati nazionali eletti in provincia di Caltanissetta.Una vicenda intrisa di contraddizioni, quella relativa al progetto“Argo Cassiopea” che vede da un lato l’Eni, azienda di Stato, pronta ad investire 800 milioni di euro che darebbero una boccata d’ossigeno all’economia del territorio; e dall’altro lo Stato che risponde con il silenzio: un silenzio inquietante, quello che giunge dal Governo.

“Sull’iter relativo alla proroga del decreto del progetto Argo Cassiopea si continua a brancolare nel buio – dice il sindaco Lucio Greco – veniamo informati in maniera approssimativa e ciò ci mortifica. Siamo entrati in una fase dormiente e ritengo che sia giunto il momento di far sentir forte la voce di un territorio che è stato totalmente abbandonato e che continua a soffrire.

Dobbiamo riprendere i contatti con la politica regionale e nazionale perché il territorio di Gela ed il suo hinterland possano avere risposte. Noi non vogliamo più attendere!” I partecipanti al tavolo hanno deciso all’unanimità che se entro il 10:novembre prossimo non giungeranno da Roma notizie positive, sarà intrapresa una mobilitazione forte a carattere regionale che, partendo da Gela, toccherà i punti strategici dell’isola perché le ragioni del Sud partono dalle aree disagiate come Gela, purtroppo!”

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button