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32 milioni: beccati i colpevoli

Gela – Avrebbe un nome e cognome, anzi forse più di uno, il disastro dei 32 milioni di euro che vacillano ai danni del Comune di Gela sulla rete di progetti del Patto per il Sud. Il capro espiatorio sarebbe stato individuato ed addirittura allontanato dal settore indiziato. La persona in questione non avrebbe aperto e risposto ad un messaggio di Posta certificata proveniente dalla Regione Sicilia che sollecitava la presentazione dei progetti esecutivi fondamentali per la conclusione dell’iter procedurale che avrebbe portato all’assegnazione della somma. Quindi l’ iter ha subito una frenata. Poi sarebbe seguito un rimpallo di competenze con il capo dell’amministrazione del tempo. Ma pare che non soltanto questo particolare abbia contribuito al rischio di perdita della somma che pende sulla testa dell’Ente, nonostante dalla Regione sia arrivata la dilazione dei quattro mesi per la presentazione dei progetti esecutivi. A proposito di progetti esecutivi, le ricerche che sono state portate avanti in queste settimane hanno portato ad un altra pista. I progetti già presentati avrebbero subito un’alterazione in un periodo in cui i termini per la presentazione erano importanti per la prosecuzione dell’iter. La modifica di taluni progetti avrebbe prodotto un azzeramento sul computo dei termini: quindi tutto daccapo e quindi non si poteva rientrare nella tempistica imposta dal canovaccio del Patto per il Sud. “Nulla è perduto – dice il presidente della Ghelas multiservizi – a parte il fatto che i finanziamenti previsti all’interno del Patto per il Sud hanno un canale differenziato, la formula per recuperare c’è ed io l’ho già suggerita: basta ritirare l’ultima versione dei progetti rimaneggiati e mantenere quelli precedenti”. Nel frattempo i quattro mesi sono diventati poco più di tre e se si considera il periodo delle feste che si avvicina, il tempo si assottiglia ulteriormente e le speranze pure

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