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Bennici: “si deve essere pronti e non approssimativi”

Gela – Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Sandra Bennici denuncia lo stato dell’arte della situazione sanitaria alla luce dei tagli e dell’approssimazione.

…sono state ore di ansia e trepidazione in attesa di avere il dato ufficiale sull’esito del tampone per il primo sospetto contagiato a Gela… il Sindaco ha convocato il Comitato operativo comunale, e in tarda mattinata ha emanato delle ordinanze, importanti ma non determinanti …..fin dall’inizio del diffondersi dell’epidemia ho invitato il Sindaco a prendere delle decisioni a tutela della città ma non ha dato seguito , forse solo perché l’indicazione proveniva da parte di un consigliere dell’opposizione, ma che c’entra tutto ciò con la salute di tutti i cittadini.
La Sicilia, si trova oggi totalmente impreparata a fronteggiare un contagio come quello che è avvenuto ,così come lo stesso Presidente della Regione ha dichiarato.
E che dire di Gela, ove in questi anni si è fatto a gara a chiudere più servizi possibili, oggi la corsa a riattivare i posti di malattie infettive; i lavori inizieranno ancora la prossima settimana e nelle more dove andremo….

Resto allibita e fortemente preoccupata per il grado di impreparazione con cui si affronta il contagio, ove la cosa certa è quella demandata alla fede ed alla preghiera dei cittadini, nella speranza che ciò non avvenga.
Tutta la commissione consiliare sanità, a cui appartengo, ha chiesto con il possibile aiuto di Eni di attrezzare un presidio ospedaliero integrativo e non ci sembra un provvedimento impossibile; ovviamente è l’amministrazione comunale che deve operarsi per realizzare e coordinare tale attività nel breve periodo. Il piano d’emergenza della protezione civile comunale prevede, fra l’altro, anche degli edifici che potrebbero essere adibiti per un affiancamento al Vittorio Emanuele; si deve essere pronti e non essere approssimati ne va della salute di tanta gente.
Eni ha già stanziato dei soldi che lo faccia per Gela e per attrezzare una struttura ,come il palacossiga ad esempio (previsto nel piano d’emergenza della protezione civile), con un triage per i sospetti contagiati e posti letto per chi rimane in attesa dell’esito di un tampone, oltre a posti di rianimazione ….
L’ospedale Vittorio Emanuele di Gela e’ già in sofferenza, il pronto soccorso non può ricevere chi sospetta di avere contratto il virus e sarebbe il collasso; se poi risultasse positivo un cittadino, significherebbe mettere il reparto in quarantena …..
Invito il sindaco, senza ulteriori indugi, ad adoperarsi con Eni con celerità , fermezza e determinazione.
Tutti auspichiamo che Gela non debba affrontare anche questa emergenza, dopo le tante che in questi anni ha dovuto subire, ma ribadisco In situazioni come questa non si può essere approssimativi e si deve essere assolutamente già pronti!!!

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