Gela

Giuseppe Blanco torna a far parlare di sé: la presentazione stasera

Gela – Giuseppe Blanco torna a far parlare di sé. Dopo trent’anni di assenza dalla vita ma non dal ricordo dei sui alunni, dei lettori, delle persone innamorate della cultura. Giuseppe Blanco torna a far parlare di sé grazie a quanti gli hanno voluto bene,  gliene vogliono ancora ed hanno ripercorso le tappe del suo studio interrotto a 64 anni nel 1991: tutto è nato da un’idea del direttore Salvatore Buscemi e del cugino ed insegnante Nicolò D’Alessandro che, qualche anno fa hanno deciso di riprendere le fila di un discorso culturale mai spento. Hanno coinvolto la figlia ed altri amici ed ecco ‘Giuseppe Blanco- il giornalista, l’uomo, il letterato’. Poi la lunga maratona della pubblicazione e la spinta di amici imprenditori e quella finale dell’Inner Wheel di Niscemi presieduto da Tiziana Alecci  che ha lanciato l’idea di inaugurare la stagione del club in qualità di editore. Il testo verrà presentato mercoledì 22 settembre alle 18.30 presso la Libreria Orlando di corso Vittorio Emanuele n.373 dal francesista Gaetano Vicari, coautore insieme a Salvatore Buscemi, Rosario Portale, Liliana Blanco, Nuccio d’Alessandro, Pino Vaccaro, tutti legati da un cordone di affetto che ha varcato i confini del tempo. Ecco cosa scrivono di lui:

Salvatore Buscemi : Dal padre ereditò, oltre al carattere forte, intraprendente, la curiosità intellettuale e l’autonomia di giudizio. Di lui ricorderà, con evidente partecipazione emotiva e curiosità storica, un episodio che lo ebbe come protagonista durante una delle fasi più cruente della prima guerra mondiale. Sintetizzò al massimo il racconto che ne fece in un articolo pubblicato sul quotidiano “ La Sicilia” del 19 settembre 1982.

Le curiosità storiche animano i medaglioni sui “grandi Niscemesi”, 18 in tutto, fra i quali troviamo Rocco Frazzetto, pittore e patriota dell’800; altri vissuti tra l’Otto e il Novecento: Tommaso Masaracchio, patriota, uno dei capi dell’insurrezione scoppiata a Palermo nel 1848 contro il malgoverno borbonico; Ignazio Groi, latinista e poeta, autore di tenere elegie e di epigrammi; Francesco Alfano, letterato e saggista, scrittore e primo biografo

di Vincenzo Crescimone; Giacomo Etna, giornalista e romanziere di fama nazionale; Rosario Disca, il cui ricordo è stato ultimamente rinverdito dalla pubblicazione “ Niscemi e il suo territorio”, curata dal prof. Antonino Rizzo, noto cultore di storia patria. Prima di lui,  nessuno aveva tracciato un quadro dalle pennellate così vibranti di passione e di erudito, dedito alla ricostruzione della tradizione storica e culturale di Niscemi”.

 

Liliana Blanco: “Il gusto del particolare, dell’aneddotica, il dettaglio che contraddistingue un personaggio o un periodo storico: questa è una delle caratteristiche che si stagliano nel panorama della saggistica di Giuseppe Blanco. L’autore si diverte, nella maggior parte dei suoi scritti, non tanto a scoprire grandi universi nei personaggi da lui trattati, quanto a raccontare le piccole vicissitudini nascoste che non fanno altro che inquadrare vicende e protagonisti nel periodo storico nel quale sono vissuti o, in alcuni casi, catapultarli in un angolo tutto loro, restituendo originalità e senso del ‘nuovo’.”

 

Pino Vaccaro: Pino Blanco, scrittore, saggista, ma per ricordarlo, essendo stato suo allievo giornalista, ma che non ha superato il suo maestro. Blanco fu cronista che s’interessò di fatti e misfatti locali che vanno dall’inizio degli anni cinquanta fino agli inizi degli anni settanta, quando abbandonò il giornalismo attivo, era collaboratore del “Giornale di Sicilia”, per dedicarsi alla saggistica”.

 

Rosario Portale:  “Di lui, molto più grande di me (a me disse poi che era nato nel 1926), ammiravo l’educazione, la disponibilità al dialogo e al confronto, la serietà d’intenti, la
profonda umanità, la competenza che dimostrava nell’affrontare
qualsiasi argomento. A prima vista, sembrava avesse sempre un aspetto molto serio, che fosse pleno ipso, per dirla con Giovenale, (l’autore
che lui amava), in realtà era una persona molto divertente, autoironica e dotata di uno straordinario senso dell’umorismo. Amava l’arte,
la letteratura e la musica, in special modo quella classica e l’opera.
Aveva le sue idee politiche (era democristiano, e non ne faceva mistero), ma nelle accese, animate ma sempre civilissime discussioni non prevaricò mai le nostre.  suoi saggi “Cronaca letteraria del ‘700 ovvero Voltaire e Goldoni “(1974), “Rossini francese” (1974), “Il cappello di Bellini” (1979), “Ettore Romagnoli e la civiltà ellenica” (1982),” Euclide Cittadino Gelese” (1985) e i volumi (oltre quello su Mario Gori) Voltaire. Rapporti letterari con Parini e Leopardi (1978) e Bellini a Parigi (1978”).

 

Gaetano Vicari: “Indubbiamente uno scrittore, un saggista e un giornalista, che ha fatto della parola, come cronaca e come ricerca, la sua motivazione essenziale. La sua ferrea formazione umanistica e la sua straordinaria familiarità con le parole l’hanno portato verso un profondo apprezzamento culturale della sua statura di intellettuale. Ogni parola è filtrata dalla sua consolidata esperienza di erudito, di uomo di cultura ed è registrata e collocata in un contesto esplicativo che non è mai quello freddo e distaccato del dizionario. Giuseppe Blanco si laurea in Lingue e Letterature Straniere 47 Moderne (sez. Francese) insegnando la lingua d’Oltralpe a Gela per moltissimi anni. Pubblicò subito dopo la “Profezia di Voltaire sulla Rivoluzione Francese”, “Rossini francese”, “Voltaire e Goldoni”, “Bellini a Parigi”, ottenendo, ancora una volta, il “Premio della cultura” dal Consiglio dei ministri. E, poiché era veramente preparato nella letteratura francese, pubblicò anche alcuni saggi su riviste parigine.

Il volume che ebbe una vasta risonanza fu “Mario Gori e la sua Musa” (editore Randazzo), che comprende notizie biografiche, poesie e prose del poeta niscemese. Il volume venne recensito favorevolmente da tanti quotidiani e riviste specializzate. Ma non è tutto: Giuseppe Blanco nella sua larga attività letteraria pubblicò pure “Euclide cittadino gelese”, “La lezione del Manzoni”, “Francesco Crescimone”, “Ettore Romagnoli”, “Arte e verità di Francesco Indovina”, “Salvatore Grita”, geniale artista siciliano ed altro. Ebbe rapporti epistolari con Leonardo Sciascia e con Gesualdo Bufalino”.

 

Nicolò D’Alessandro: “Qualcuno ha scritto che “il destino di un uomo è nel suo carattere”, se non ce l’ha è come un martello senza manico: non si può adoperare. Pino Blanco il suo carattere l’aveva, era sempre gioviale, allegro, “stuzziunusu”, forse è il termine che meglio lo rappresenta”.

 

Mostra Altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button