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Ricoveri, colori, tamponi fai da te: Regioni in pressing per aprire la fase endemica

Passare nelle prossime settimane dalla fase dell’emergenza a quella di convivenza con il virus aprendo ufficialmente la cosiddetta fase “endemica”, con la semplificazione al massimo delle regole sul Covid.

Il Governo frena di fronte a contagi che anche se sembrano aver superato il picco sono ancora altissimi, ma il pressing che arriva dalle Regioni è sempre più forte e così sarà aperto un tavolo tecnico con i Governatori per arrivare a nuove regole.

Sul tavolo l’addio al sistema dei colori, ma anche il riconteggio dei ricoveri escludendo i pazienti che anche se positivi al Covid sono in ospedale per altri motivi, ma anche una nuova definizione di «caso» con la distinzione tra positivo asintomatico e malato e poi la riduzione delle quarantene sempre per i positivi asintomatici fino all’uso fai da te dei tamponi, una strada appena aperta dall’Emilia.

«È chiaro che nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto, in modo particolare con le Regioni, che ci hanno scritto: proprio nelle prossime ore convocheremo un tavolo tecnico per verificare anche puntualmente le proposte che da parte loro sono state fatte, per affrontare questo ulteriore fase, che sembra oggettivamente diversa da quelle precedenti», ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, aprendo così al confronto con le Regioni, ricordando però come siamo ancora «in un momento che non è facile, diciamoci anche in questo caso la verità con grande franchezza: i numeri dei contagiati sono molto molto alti ma grazie ai vaccini le ospedalizzazioni non corrispondono rispetto al passato».

«Siamo in un picco – ha continuato Speranza – e l’auspicio è che nei prossimi giorni ci sia ulteriore raffreddamento della curva, di cui si è visto gia qualche primissimo segnale».

Verso il riconteggio dei ricoveri, il sistema «colori» in bilico

Il primo punto è quello del riconteggio dei ricoveri e sembra ormai quasi scontato che passi (era addirittura già pronta una circolare del ministero) con la conseguenza che i passaggi di colore delle Regioni saranno più difficili visto che almeno il 30% dei pazienti in ospedale ha scoperto di essere positivo dopo il ricovero per altri motivi e non presenta sintomi Covid.

Le Regioni chiedono anche l’addio al sistema dei colori, che considerano ormai «superato» in questa fase dove con così tanti vaccinati – raggiunto ormai il 90% degli over 12 vaccinati – non hanno più senso misure restrittive come durante le prime ondate.

L’idea sarebbe quella di andare avanti con le regole del green pass, ormai obbligatorio per la stragrande maggioranza delle attività. Tra l’altro a fine marzo finisce lo stato di emergenza e quella potrebbe essere la data ultima per dire addio al sistema dei colori nato nel novembre del 2020 in piena seconda ondata.

Sul tavolo anche la definizione di caso Covid: l’idea sarebbe di distinguere i positivi asintomatici dai malati, quelli cioè con sindromi polmonari o influenzali provocate dal Covid.

I fronti aperti: quarantene ridotte al tampone fai da te

C’è poi la questione delle quarantene ridotte per i positivi asintomatici. Le Regioni chiedono di ridurle a 5 giorni senza più necessità del tampone in “uscita” e senza sospendere il green pass. I governatori chiedono anche di abolire l’auto-sorveglianza in caso di contatto stretto con positivi al Covid senza l’effettuazione di un tampone dopo 5 giorni. Due interventi questi che ridurrebbero di molto la “burocrazia” del Covid.

C’è poi l’ultima frontiera, quella gia aperta dall’Emilia Romagna, e cioè il tampone fai da te a casa per certificare la positività e poi l’avvenuta negativizzazione. Punti, tutti questi, su cui la comunità scientifica e il Cts in primis frenano, come ha ribadito anche il ministro Speranza: «Sono valutazioni che dobbiamo lasciare alla comunità scientifica, di cui io ho la massima fiducia, perchè non sono valutazioni di natura politica. In questa fase in cui abbiamo ancora un numero altissimo di contagiati, la nostra comunità scientifica ci sta dicendo che se una persona è positiva deve stare in isolamento perchè può contagiare anche se è senza sintomi, ed è giusto che al momento dell’uscita si possa fare una verifica attraverso un tampone».

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