CronacaDall'Italia

Regioni, oggi le nuove fasce di rischio: la mappa dei divieti e delle nuove chiusure per fermare il Covid

Nuova stretta di governatori e sindaci in attesa delle decisioni della cabina di regia, che oggi aggiornerà le fasce di rischio delle Regioni. Divieti di ingresso in strade e piazze dei centri storici, limitazioni alle gite fuori porta e all’apertura dei negozi, chiusure anticipate di bar e ristoranti sono scattate in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, che sono gialle ma potrebbero cambiare zona. E nuove restrizioni sono state decise anche in città e comuni di altre Regioni in zona gialla o arancione, perché il governo vuole fermare la salita della curva epidemica per scongiurare il lockdown totale. Stamattina sul tavolo del ministro della Salute arriva il report degli ispettori e dei Nas negli ospedali della Campania.

Roberto Speranza vedrà i dati e in serata deciderà: «Se la regione supera i parametri, scatta l’ordinanza». Il ministro è sollevato perché l’indice Rt è calato un poco nelle regioni rosse: «Vuol dire che le misure funzionano. Ma è ancora durissima e bisogna tenere la guardia alta». Nel Lazio Nicola Zingaretti sembra non temere un passaggio a un’area superiore di rischio, eppure è pronto a nuove ordinanze. A Roma, nelle vie dello shopping, è scattato il «numero chiuso» con i separatori per evitare che la gente si affolli davanti ai negozi. Dopo gli assembramenti del week end intervengono anche i sindaci, che nell’ambito dei comitati provinciali fanno scattare misure ancor più restrittive.

L’attività all’aperto soltanto in periferia

In Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia «non è permesso passeggiare nelle strade e nelle piazze dei centri storici, delle città e nelle aree affollate». L’attività sportiva (corsa, bicicletta, ginnastica) deve essere effettuata preferibilmente nelle aree verdi e periferiche. A Roma si è deciso di contingentare il numero di persone che possono passeggiare nelle strade dello shopping mettendo dei «separatori» e si sta valutando il divieto di stazionamento all’aperto alle 18. Stesso divieto a Palermo, a Verona senso unico per i pedoni, a Bari chiusi giardini e skate park.

Fiere e proteste: dai limiti agli stop

In Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia sono «vietati i mercati all’aperto se non nei Comuni in cui i sindaci abbiano approntato un piano che preveda la perimetrazione dell’area all’aperto, un unico varco di accesso e uno di uscita, ci sia una sorveglianza che verifichi le distanze, l’assembramento e il controllo dell’accesso». Una misura per evitare gli assembramenti che sarà adottata anche altrove. A Roma si sta valutando la chiusura di Porta Portese e di altri mercati non alimentari. A Bologna vietati eventi e manifestazioni di protesta, ma anche le esibizioni degli artisti di strada nel centro storico. (corsera)

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