Cronaca

….quel ramo davanti al Comune!

Cadono i capelli, le piume del manto degli uccelli ed anche i rami degli alberi. Ma se un pelo non fa male a nessuno, un ramo potrebbe creare problemi. In questi mesi il fenomeno a Gela è diventato ricorrente. Ieri interventi in diverse zone della città: via degli appennini, Villa comunale e perfino in piazza San Francesco, di fronte il Palazzo di Città, quasi a ricordare che gli alberi chiedono aiuto. per fortuna non ha colpito nessuno, visto che quella zona è utilizzata in particolare dagli scouteristi che parcheggiano le moto o motocicli.  Il ramo è ancora lì, ed essendo caduto da un albero di ulivo qualche passante ha raccolto un sacchetto di olive che, di questi tempi fa comodo. 

Pochissime sono  le amministrazioni pubbliche che fanno un discorso serio sulla manutenzione delle specie arboree, sul fatto che forse un albero va anche curato con intelligenza o meglio non va maltrattato, per evitarne la caduta e la morte.

Principali cause della caduta di alberi o dei loro rami sono

Senescenza (l’albero, ormai vecchio, è morto in gran parte del suo apparato radicale e nella chioma) 

Marciume e malattie varie che non vengono curate a dovere (spesso dovute a potature drastiche).

Interventi di tranciatura delle radici principali ad opera di lavori di scavo eseguiti senza criterio.

Squilibrio nella chioma con rami cresciuti troppo che mettono in pericolo la stabilità dell’esemplare di fronte a venti forti o peso della neve. Una chioma troppo folta e disordinata vien fuori principalmente da potature tagliate come la capitozzatura.

Cause legate ad agenti atmosferici come tempeste e forti nevicate che sono comunque imprevedibili e fanno parte dei meccanismi di selezione naturale. Molte cause di schianti devono essere rintracciate nella tipologia di terreno su cui gli alberi radicano. Terreni poco profondi, troppo compattati, mal lavorati e niente affatto concimati, inquinati da scheletri di inerti o poveri di nutrimento. Spesso gli alberi caduti mostrano degli apparati radicali estremamente superficiali rispetto alla mole degli esemplari, sviluppandosi orizzontalmente, senza alcuna possibilità di penetrare in profondità. Le condizioni di stress in pratica partono già dal terreno ed andrebbero sempre prese in considerazione con attento monitoraggio. Purtroppo non tutti fanno questo tipo di lavoro.

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