CronacaPalermo

Palermo, funzionari Inps vendevano dati riservati per il recupero crediti: 16 indagati.

Sono 16 gli indagati colpiti dall’esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare da parte della Guardia di Finanza di Palermo poiché farebbero parte di un’organizzazione, composta da imprenditori e pubblici dipendenti, con base nel capoluogo ed operante anche in Sardegna, Campania ed Emilia Romagna.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo. Poste sotto sequestro preventivo tre aziende di recupero crediti con sede a Palermo, Messina e Riccione, nonché disponibilità finanziarie per un valore di oltre 77 mila euro, pari al profitto delle ipotizzate condotte corruttive.

I reati sono quelli di associazione a delinquere, corruzione, accesso abusivo alle banche dati, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, nonché responsabilità amministrativa degli Enti dipendente dagli stessi reati contestati.

Nello specifico, i titolari delle due società avrebbero corrotto un dipendente dell’Inps per reperire informazioni riservate di ignari utenti dell’ente previdenziale, nei cui confronti avevano ricevuto da terzi l’incarico di recuperare dei crediti. Ricostruiti circa 6 mila possibili accessi abusivi effettuati dal funzionario coinvolto. L’indagine ha permesso di accertare l’esistenza di un’associazione criminale composta da un dipendente dell’Inps di Palermo e tre imprenditori operanti nel settore del recupero crediti, attraverso due società, una con sede a Palermo e l’altra a Riccione.

Per l’attività illecita verosimilmente prestata, il pubblico funzionario avrebbe ricevuto a titolo di remunerazione la somma di circa 17 mila euro. Emersa anche la figura di un dipendente del Comune di Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari, che avrebbe compiuto numerosi accessi abusivi alle banche dati per fornire informazioni riservate in cambio somme di denaro per un ammontare pari a 8 mila euro.

Sarebbe infine risaltata anche la figura di un altro dipendente dell’Inps, questa volta impiegato presso la sede di NapoliSoccavo, che avrebbe reperito informazioni riservate tramite numerosi accessi abusivi ai sistemi informatici non solo a favore della suddetta ditta peloritana, ma anche per professionisti e dipendenti di società di consulenza amministrativa campani, ricevendo in cambio somme di denaro.

I nomi degli indagati:

Santo Di Lorenzo, 60 anni, Palermo; Francesco Covone, 64 anni, Napoli; Franco Pusceddu, 58 anni, di Sinnai (Ca); Vincenzo Lentini, 67 anni; Serafina Torino, 64 anni; Graziano Spano, 70 anni; Antonio Drommi, 55 anni, di Messina; Teresa Miccio, 62 anni; Antonio Arnaldo Porcato, 65 anni di Napoli; Ciro Vaccaro, 56 anni di Napoli; Giovanni Esposito, 57 anni di Napoli; Carlo Bertini, 67 anni di Napoli; Enrico Cafiero, 59 anni di Napoli; Giancarlo D’Amore, 50 anni, Salerno

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