editoriale

Termovalorizzatore, inceneritore ? Il “gas metanolo” e l`impianto senza nome .

Ieri a Palazzo di Città si è tenuto un primo incontro tra l’amministrazione comunale e la società Maire Tecnimont. Alla presenza del sindaco Lucio Greco, del vice sindaco Terenziano Di Stefano e degli assessori Ivan Liardi, Danilo Giordano e Cristian Malluzzo, l’ing. Giacomo Rispoli, amministratore delegato della società MyRechemical , società del gruppo Maire Tecnimont, ha illustrato i dettagli del progetto di “Distretto Circolare Verde” , o bio raffineria. e l’avv. Tommaso Cassata in rappresentanza di Asja in Ati, che è partner del progetto.

I rappresentanti della società sopra menzionata, hanno innanzitutto caldamente invitato a non parlare più di termovalorizzatore o inceneritore, ma di “sistema di ultima generazione che non emette sostanze nocive o ceneri tossiche e non produce scarti da trasferire in discarica“.

Sono stati illustrati pure i tempi di esecuzione, sempre che il progetto si concretizzi, della durata di quattro anni circa e quantificata la ricaduta occupazionale, espressa la cifra di circa 200 unità lavorative per far funzionare l’impianto.
Non riuscendo a capire come chiamare un un’impianto del genere, rifacciamoci al testo del bando regionale a cui la società sopra menzionata ha partecipato : “Manifestazione di interesse ai fini della presentazione di proposte di finanza di progetto- termoutilizzatori per il recupero energetico da rifiuti non pericolosi da realizzarsi nella Regione siciliana“.
L’istanza di manifestazione di interesse per partecipare al bando doveva essere presentata entro e non oltre le ore 12.00 del 31 dicembre del 2021.
Un’altra domanda sorge spontanea: Perché l’amministrazione comunale ,con sindaco in testa , ha stigmatizzato il comportamento della Giunta Regionale e del Presidente Musumeci, per la mancata comunicazione del fatto che Gela era stata scelta come sede di uno dei due termovalorizzatori che sorgeranno in Sicilia e poi si incontra tranquillamente con i rappresentanti di una società che aveva presentato già da mesi questo progetto su Gela, senza fare nessuna comunicazione?
Trovate, come amministrazione, scorretto, apprendere solo a giochi fatti che si decida il destino di un territorio senza informarne abitanti e rappresentanti politici e poi vi incontrate e confrontate tranquillamente con una società che ha fatto la stessa cosa: coinvolgere Gela in un progetto di questa importanza e non dire nulla. Dalla data di scadenza per la presentazione di manifestazione di interesse nessuno in città sapeva nulla?
Durante l’incontro i relatori hanno fatto riferimento al fatto che in Sicilia ci sono 511 discariche, molte delle quali esaurite e della loro volontà di contribuire a svuotarle.
Gela, ovviamente, per riconoscenza verso il governo regionale e la Sicilia tutta, non può esimersi dal fare un sacrificio del genere; dopo tutti i servizi carenti o inesistenti, una rete stradale da terzo mondo, gli interi settori della sanità chiusi e trasferiti, malati compresi, con tanto di risvolti drammatici e lo smembramento delle collezioni del museo archeologico in favore di altri musei siciliani, la città come può rifiutare di tendere una mano ai bisogni della Regione siciliana?
I vantaggi di tutta l’operazione sono stati illustrati nel modo seguente:

decarbonizzazione, riciclo, occupazione e riduzione delle importazioni dall’estero, a tutto vantaggio delle economie locali. Non solo. Per i comuni che ospitano l’impianto ed in misura minore anche quelli che ne usufruiscono, sono previsti una serie di vantaggi fiscali ed economici.

Decenni di estrazione e raffinazione del greggio e mai nessuna agevolazione per il territorio sul prezzo della benzina, ora si prospettano vantaggi economici dall’immondizia. Il Sindaco, in conclusione, si è dimostrato soddisfatto del fatto che non si tratti di termovalorizzatore, ovviamente il soggetto proponente deve per forza mostrare quanto positivo sia il suo prodotto, ma ha ribadito che il tutto dipende dalla volontà dei cittadini: “il termovalorizzatore a Gela si farà, solo se i cittadini gelesi lo vorranno“.

I dettagli dell’incontro sono stati resi pubblici attraverso un comunicato dell’amministrazione, ma già in serata nella trasmissione radiofonica condotta da Franco Gallo, si sono potuti ascoltare i contenuti, o parte di essi, attraverso il contributo fornito da uno dei presenti all’incontro, l’assessore Malluzzo, ospite in trasmissione. L’assessore ha parlato di confronto organizzato per conoscere i dettagli del progetto, di non essersi espressi ne a favore ne contrari, di capire quali conseguenze potrebbe avere sull’ambiente un un’impianto del genere e quali le ricadute in ambito occupazionale per il territorio.
L’assessore Malluzzo, così come riportato nel comunicato dell’amministrazione, ha voluto chiarire, che gli preme precisare che non di termovalorizzatore si deve parlare, aggiungendo inoltre che ,”da tecnico io stesso posso dire che non si tratta di una combustione di rifiuti ,almeno così ci hanno presentato l’impianto, ma è un un’impianto di ultima generazione che non produce combustione e che lavora attraverso processi di gassificazione dei rifiuti indifferenziati“.
Siamo all’inizio del resoconto dell’incontro e già si inizia a non comprendere molte cose.
L’assessore Malluzzo, dicendo di essere un tecnico, a cui preme dichiarare che di termovalorizzatore non si deve più parlare e contemporaneamente, “almeno così ci hanno detto loro“, delle due una, continua fornendo in maniera sommaria, pure troppo, dati e dettagli sulla natura dell’impianto e sulle fasi di lavorazione dei rifiuti indifferenziabili: ” una gassificazione, sempre da quello che dicevano loro, che dovrebbe gassificare i rifiuti attraverso l’aria, ossigeno e azoto. Ci hanno spiegato quello che è un po’ il processo, cioè che la carica dei rifiuti indifferenziati, questa carica dovrà essere triturata ed inserita all’interno di queste mega cisterne e poi insufflagata da semplice aria , attivando così un processo di gassificazione e di purificazione, a cui poi andrebbe a formarsi una sorta di gas misto di idrogeno e metanolo“. A conclusione di questa descrizione, viene poi fornita dall’assessore una sua personale interpretazione del metanolo : “metanolo che diciamo è un gas su cui si sta puntando molto“.

Se queste dichiarazioni, non fossero state rilasciate da un assessore , sembrerebbero uno scherzo del Conte Lello Mascetti.

L`assessore, che in un passaggio si dichiara tecnico, non specificando esattamente in quale campo, non sa che il metanolo non è un gas , ma è il più semplice degli alcoli e soprattutto è liquido.
Il metanolo è una sostanza altamente tossica e l`esposizione allo stesso può provocare serie conseguenze. Dubitiamo fortemente che si ricavi solo attraverso il trattamento dei rifiuti, attraverso semplice “aria insufflagata“. Pur non in possesso di nozioni tecniche, siamo portati a credere che di un processo termico questo procedimento deve pur servirsi, quindi qualcosa che somigli ad una combustione deve esserci, diversamente è come pretendere di cuocere la pasta senza l`utilizzo di una fonte di calore, ma solo immergendola in acqua. Sempre perchè ignoranti in materia, abbiamo deciso di informarci, spulciando in rete, in nostro aiuto è venuta una definizione che da del metanolo, di come si può ottenere, di alcune sue caratteristiche e funzioni, proprio da Eni: “Il metanolo può essere ottenuto dal metano ed è più facile da movimentare rispetto ai gas che, invece, richiedono infrastrutture importanti come gasdotti, navi metaniere e impianti di liquefazione, trasporto e rigassificazione di LNG. Il metanolo, inoltre, può essere utilizzato direttamente come carburante per veicoli stradali, come combustibile per motori marini o per la generazione elettrica, con una netta riduzione di inquinanti come NOX, SOX e particolato.”.

Non si parla certo di aria fresca per produrlo.

L`assessore tecnico continua il suo discorso insistendo su vari punti, ribadendo ancora con forza che il termine adottato per definire questo impianto, è inappropriato, con l`aggiunta “che più che puntare sul terrorismo legato alla parola termovalorizzatore, direi alla citta , studiamo e guardiamo di cosa si tratta.”
Il primo a fare terrorismo in questo caso dovrebbe essere stato il governo regionale e in parte pure l`intestazione del bando, dal terrorismo si passa, come in ogni passaggio, al politicamente corretto ” decideranno i cittadini”, ancora meglio se opportunamente informati .
Questo impianto è stato mai testato in Italia? L`assessore asserisce di si, facendo riferimento ad un impianto in essere che già esiste ad Empoli, in provincia di Firenze  (TOSCANA)”un investimento di 700 milioni di euro non si può fare ad occhi chiusi “,
Ma esiste davvero questo impianto in Toscana?
Ad Empoli non esiste nessun impianto in funzione, ma una filiera del trattamento rifiuti ben avviata, a differenza di Gela e della Sicilia. L`argomento, proprio come a Gela, è in discussione ed il tema è dibattuto dall`amministrazione comunale della città toscana.
Nello specifico, ad Empoli si parla di progetto del ‘Distretto dell’Economia Circolare‘. e del suo studio di fattibilità, presentato, come detto, nel Consiglio comunale della città toscana.
Chissà se ad un`assessore di quella città è stata posta la stessa domanda, cioè se esiste già un impianto del genere in Italia , potrebbe rispondere di si, a Gela.
L’incontro in questa città si è tenuto il 26 di Aprile del corrente anno, quindi anche ipotizzando che dopo la riunione si sia subito espresso un parere favorevole sul progetto, l`impianto, con tempi di costruzione previsti in alcuni anni, semplicemente non solo non è in funzione, ma non esiste.
In trasmissione , oltre all`assessore , è stato ospite Pino Federico. Molte le sue dichiarazioni sul tema , sempre con le dovute premesse, cosi come ha fatto dall`assessore, di garanzie per la salute, Federico, propone di compensare il territorio di strutture, soprattutto una rete stradale adeguata a supportare il traffico che l`eventuale installazione del termovalorizzatore potrebbe determinare e nel caso in cui queste istanze venissero accolte, come se la rete stradale da diritto si trasformasse in merce di scambio, non si dichiara sfavorevole al progetto, ha inoltre rilanciato sulla proposta di localizzare a Gela una centrale a Turbogas.
Partendo dalla vicenda che vede protagonista una delle più grosse aziende metalmeccaniche del territorio, impedimento a causa di vincoli particolari, ad installare un impianto fotovoltaico , che , salvo errori di interpretazione da parte nostra , dovrebbe essere posizionato sul tetto del capannone, l`onorevole Federico propone di snellire questi vincoli: ” a capire tutti questi vincoli che mettiamo, importanti l`ambiente , importanti i cardellini e gli uccelli , ma è anche importante l`economia , l`agricoltura .” Non permettere l`installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un capannone è in effetti un tantino esagerato, ma altrettanto lo è la proposta , inviata nella diretta radio anche all`assessore Malluzzo, che ha dichiarato di condividere in questa circostanza il pensiero dell`onorevole Federico, di snellire i vincoli, poveri cardellini.
Le dichiarazioni dell’assessore Malluzzo, soprattutto quelle riguardanti il metanolo, il processo di lavorazione e l’impianto di Empoli, non crediamo corrispondano a quanto esposto dai rappresentanti della società durante l’incontro in Municipio. I confronti servono per capire, non per confondersi, si rischia poi di comunicare cose non esatte che potrebbero influire sulle decisioni future . Trattandosi di un tema di estrema delicatezza, e con i precedenti che riguardano l’assessore, che in passato ha parlato di “mercato etrusco in città, che ha definito un documento animato pieno di inesattezze e invenzioni storiche fantasiose , espresse sia dalla narrazione che dall’illustrazione , lavoro geniale e formidabile strumento didattico , come comunità non possiamo fare a meno di preoccuparci . Sarebbe il caso in futuro di prestare più attenzione , di essere più precisi e soprattutto di trovare finalmente un nome a questo impianto, fino ad allora, a rischio di passare per sostenitori di una forma di terrorismo, dovremmo usare obbligatoriamente il termine termovalorizzatore . Il sindaco Lucio Greco ha dichiarato in conclusione di questo primo incontro, che nonostante pareri e relazioni di vario tipo , sulla costruzione di questo impianto, l’ultima parola spetta ai cittadini gelesi .Informatevi e informateci bene , poi fateci sapere in che modo intendete fare esprimere il consenso o il dissenso ai gelesi, con un referendum, per alzata di mano, gridando o altro.
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