CronacaGela

Mura Timoleontee, da probabile sito UNESCO a magazzino di attrezzi.

Ha creato malumore in città l’annuncio della chiusura del Parco delle Mura timoleontee, a causa della presenza dei randagi. Contemporaneamente alla missiva del direttore del Parco archeologico di Gela, in cui si annuncia la chiusura, è stato accordato il permesso per lo svolgimento delle mini olimpiadi. Le iniziative sono certamente una cosa positiva, ma che spesso in occasione di eventi , l’attrezzatura ed altro materiale logistico, debba essere appoggiato proprio alle mura , è inaccettabile. L’area archeologicha viene chiusa ai visitatori, ma non interdetta a manifestazioni e attività ludiche, che mostrano spesso scarso rispetto dei luoghi e del bene culturale. Il Direttore del Parco archeologico di Gela, è ancora convinto che il problema siano i randagi? Non ha nulla da dire rispetto a comportamenti di questo tipo ? La manifestazione è stata resa possibile grazie alla presenza degli operatori della società che si occupa di contrastare il fenomeno del randagismo , ma a controllare che il bene storico-archeologico non subisca danni , chi è stato incaricato? Giusto salvaguardare l’incolumità dei visitatori, ma ingiusto aprire, senza nessun controllo che tuteli le mura. Auguriamoci che si scongiuri la chiusura del Parco, ma la sensazione che si facciano solo proclami e che sulla cultura permane una scarsa sensibilità ed una tendenza alla noncuranza diffusa trasversalmente tra cittadini ed enti preposti alla tutela, rimane. Complimenti a tutti, dal Comune, patrocinatore dell’iniziativa, alla direzione del Parco archeologico.

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