CronacaGela

Manifestazione per la difesa dei diritti alla salute, Gela continua la sua lotta.

Si è conclusa stamani la manifestazione organizzata dal Comitato SOS Ospedale in difesa del presidio ospedaliero di Gela e per il rilancio dei servizi sanitari sul territorio siciliano.
La voce del popolo è stata chiara. E’ stanca di essere il bersaglio continuo di tagli alla sanità pubblica e di disagi sociali, soprattutto in riferimento alle accuse lanciate alle istituzioni.
Significativo a questo proposito è stato l’intervento di una giovane ragazza che ha ricordato a tutti come per anni e anni Gela sia stata continuamente martoriata dai mostri del passato che hanno lasciato un residuo di morte e inquinamento insuperabili, a cui la sanità e la politica stessa non avrebbero mai dovuto voltare le spalle.
Gela ha sempre vissuto nella bugia dello sviluppo, anche dopo i grandi stabilimenti. Oggi non si rende conto di essere ancora ingannata dalla bugia della sanità”.
Gela è, tutt’oggi, all’apice della classifica di casi di malformazione neonatale dovuti a danni ambientali e all’indifferenza delle istituzioni, soprattutto in seguito l’avviamento degli impianti mastodontici dell’Eni, risultati processori di inquinamento e danni irreversibili all’intero ecosistema del territorio.
Anche Giovanni Iudice, prendendo parola, ha denunciato pubblicamente la politica affermando che: “per tanto tempo ha camminato in difesa dei diritti dei cittadini ma con indosso maschere di ipocrisia e finta solidarietà.
In tutti i comuni siciliani si lamenta, infatti, lo stesso disagio. Dopo le finte promesse non c’è più nessuna azione concreta per migliorare”.
Si è costretti così a indossare dei bavagli per non urlare la verità perché soppressi da menzogne, oppure a soffrire senza poterci far nulla… come nel caso dei pazienti gelesi trasferiti presso il nosocomio di Caltanissetta, a circa 70 km da Gela, perché il reparto di terapia intensiva dove erano ricoverati a Gela, è stato improvvisamente chiuso.
Nessuno di loro ce l’ha fatta, stando a quanto riportato dalle notizie degli ultimi giorni.
Motivo per cui si è creato un vero e proprio scandalo nazionale, e motivo per cui oggi i cittadini hanno scelto di lottare per i propri diritti.
Alla manifestazione hanno aderito anche molti avvocati e rappresentanti di associazioni, che si sono dimostrati sinceramente preoccupati e inorriditi dalla situazione sanitaria in cui riversa Gela.
Quando la sanità piange, la disabilità muore”.
Queste le parole scioccanti di un avvocato per la difesa dei diritti del disabile che deciso ha parlato per chi non ha ancora trovato un posto all’interno di un sistema sanitario ormai allo sfacelo.
La manifestazione è stata centro di unione anche per molti poli della Sicilia: hanno, difatti, aderito una fascia giovanissima di cittadini, ed organizzazioni regionali come Antudo e i Comitati per la Salute della Sicilia e delle Isole.
Curiosa è stata anche la presenza del sindaco Lucio Greco che, precedentemente, non era mai stato partecipe all’iniziativa del Comitato S.O.S. e che ha attirato molti dissensi tra la folla.
Qualcuno ha anche chiesto ad alta voce per quale motivo il sindaco non si fosse reso partecipe nei giorni iniziali di protesta, quando il comitato aveva organizzato una petizione da far firmare a tutti i cittadini.
Le risposte come al solito sono state molto vaghe, precisamente un “Chi te lo ha detto?”, ma adesso non importa. Ci si aspetta un’azione decisiva da parte di tutti, specialmente da parte delle istituzioni che come sempre dovrebbero ricordarsi di essere la rappresentanza della città.
Gela resiste, e questa volta ha scelto di legarsi anche a chi come lei sta intraprendendo lo stesso percorso di difesa dei diritti, per ottenere il bene comune.

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