CronacaRegione

Mafia e pizzo sulla formazione professionale con truffa

Un pizzo del 2% sui contributi pubblici non dovuti. Un imprenditore del settore delle opere pubbliche ma anche della Formazione professionale sarebbe stato, in realtà un uomo della mafia e avrebbe ottenuto contributi illeciti e gestito formazione professionale, Sui contributi ottenuti senza diritto, inoltre, avrebbe riconosciuto a Cosa Nostra una percentuale del 2%.

La Direzione Investigativa Antimafia ed il Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Trapani hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro beni anticipato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale nei confronti di un imprenditore operante nel settore degli appalti pubblici e della formazione professionale.

Parlano i pentiti e confermano i risultati delle indagini di dia e Finanza. Così il Tribunale ha ritenuto sussistere i presupposti per un giudizio di pericolosità sociale perché l’imprenditore, inserito nel settore del lavori pubblici e della formazione professionale e destinatario di denaro pubblico viene considerato indiziato di appartenere all’associazione di tipo mafioso e dunque indagato per il reato previsto dall’articolo 416 bis del codice penale.

“L’ampio ed eterogeneo contesto indiziario – scrivono gli investigatori – ha consentito di riconoscere l’imprenditore come organizzatore e gestore di una vera e propria organizzazione che aveva come scopo il conseguimento di illeciti profitti derivanti da finanziamenti pubblici previsti in favore della formazione professionale e da pubbliche erogazioni ottenute grazie alla commissione di truffe e di illecite distrazioni patrimoniali poste in essere con la rete di società da lui gestite.

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