Cronaca

La giovane prof non c’è più

Caltanissetta – Alle ore 19.30 del 24 marzo il suo cuore ha cessato di battere dopo 18 giorni di coma che hanno seguito l’intervento chirurgico per l’asportazione dell’ edema alla testa. La prof. ssa Zelia Guzzo di 37 anni, ha reso l’anima. La morte cerebrale era già avvenuta ma il suo giovane e forte cuore ha retto nonostante tutto e l’ha tenuta in vita qualche altro giorno mantenendo viva la speranza del marito e delle sorelle affranto dal dolore, mentre il  figlioletto di un anno e mezzo continua a chiamare: “mamma”. La sua mamma non c’è più e non può più rispondergli, divorata da un male aggressivo che non le ha lasciato scampo. Dietro di lui lo spettro del vaccino AstraZeneca che la giovane professionista aveva ricevuto il 1 marzo. Una vita vissuta intensamente. Felice, perché fatta di amore e determinazione insieme al suo compagno di vita, marito e padre del suo desiderato figlio ma anche sfortunata per aver perso i suoi genitori in sette mesi mentre lei e le sorelle minori erano ancora alle prese con gli studi. Eppure ce l’avevano fatta: lauree, matrimonio, nascita. Da poco in famiglia era arrivata una bella notizia : il marito aveva ottenuto il ruolo a scuola, quindi la stabilità economica e professionale. Ma un disegno diverso era stato scritto per lei. Quello che l’uomo non capisce e non accetta. Quello che fa impazzire di dolore. Quello che mette una data per la fine di una vita.

Zelia avrebbe compiuto 38 anni in agosto. Rabbia, dolore per la famiglia e fra i colleghi.

C’è un’inchiesta aperta sulla sua morte prematura. Non servirà a nulla per la vita di Zelia

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