Rubriche

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato

Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Gv 3,14-21

La domanda è sempre uguale chi si salva? Vedete, cari amici lettori di lettera G, noi ragioniamo sempre con logiche umane. E nel cuore nostro cerchiamo sempre le scorciatoie. La raccomandazione.  Cercare un sistema per non faticare o far fare il lavoro pesante agli altri. Ma, Gesù non lo possiamo ingannare. In questo brano del vangelo, Giovanni ci espone in maniera chiara chi si salva. O meglio cosa dobbiamo fare per salvarci. Non ci sono sotterfugi, Non ci sono deroghe. Ci salviamo se crediamo in Cristo Gesù Nostro Signore. Ci salviamo se facciamo il bene. Ci salviamo se scegliamo la luce e allontaniamo le tenebre. Giovanni scrive un brano che mi fa riflettere. Un brano che mi fa mettere davanti ad uno specchio e guardarmi negli occhi e scoprire che amo più le tenebre che la luce. Noi amiamo più le tenebre. Ma cosa sono le tenebre? Mi sembra di essere dentro un film tipo esorcista. Le tenebre sono il peccato. Le tenebre sono tutte le opere che ci allontanano da Dio. Ma che ci attirano. Le classiche mele del paradiso terrestre. In fondo in fondo, che mi può succedere se tradisco una volta mia moglie, tanto non lo sa nessuno, non mi vede nessuno. Ma dentro di noi nasce quel sentimento che non ci fa sentire bene. Quel rimorso che ci innervosisce. Che può succedere  se qualche volta faccio scomparire una parte dell’incasso della giornata? Ne avevo proprio bisogno. Dovevo comprare un gioiello a mia moglie ma non c’è stata mai l’occasione economica. Tanto non se ne accorgerà nessuno. Pongo degli esempi. Ne potrei continuare a centinaia. Scegliamo le tenebre perché soddisfanno le nostre passioni più recondite, i nostri desideri. Perché succede? Perché non sappiamo controllarci. Non riusciamo a frenare quell’impulso che nasce da dentro di noi. Irrefrenabile. Dobbiamo essere capaci di controllarci. Se non ci riusciamo, diventiamo come una nave alla deriva. In balia del vento. Delle mode, dei gusti. Un cristiano, invece,  ha una rotta ben definita. Dal Vangelo. Da Gesù Cristo. Ma spesso,in verità, amiamo le tenebre. Sono più attraenti. Mettiamo in secondo piano la Luce. Ci viene difficile amare la luce. Richiede fatica, impegno,sudore. Non ci riusciamo.  Gesù ci ammonisce. Ci avvisa. Dobbiamo mantenere la rotta. E’ la battaglia di sempre. Dentro ciascuno di noi. Ogni attimo della nostra esistenza esiste la battaglia tra luce e tenebre. E noi scegliamo. La vita è una scelta continua. Dobbiamo, allora iniziare a mantenere la rotta decisa verso la Luce. Come? Con l’ascolto e la lettura della Parola di Cristo. Nutrirsi della sua Carne e del suo Sangue. Cercare il silenzio in questo frastuono che è diventato il nostro mondo e nel silenzio cercare il Signore. Non lo si può trovare nelle tenebre. Lui è Luce vivissima. E poi la Preghiera, che deve essere incessante, come dice San Paolo nella lettera ai Tessalonicesi. La preghiera personale è il luogo ideale per parlare con il nostro Signore. Per chiedere Grazie, per auto conoscersi. Per fare grandi esami di coscienza. Per vedere la Luce e allontanarsi dalle tenebre. Ci vuole costanza. Ci vuole tempo. Quel tempo che usiamo per giocare sul telefonino perché non lo utilizziamo per la Preghiera?  In poco tempo conosceremo una serenità e una pace sconosciuta. Tutto sta nell’utilizzare il tempo che ogni giorno il Signore ci regala. Il problema sarà atroce quando questo tempo, non sarà più a nostra disposizione e noi siamo avvolti ancora dalle tenebre. Fratelli, coraggio di corsa allontaniamoci dalle tenebre e cerchiamo quel fascio di Luce splendente e calda che ci porta tra le braccia misericordiose di Cristo. E scoprire la gioia e la felicità che c’è in questo abbraccio

Buona Domenica

Totò Sauna

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