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Gela. “Non correre, accorri” – Tutti insieme per dare precedenza alla vita

icorreva ieri la Giornata Mondiale delle vittime della strada, e questa mattina al teatro Eschilo ha avuto luogo l’appuntamento “Non correre, accorri” organizzato dal Comune in collaborazione con le famiglie delle vittime della strada. “Tutti insieme per dare precedenza alla vita” il claim scelto per l’evento, che è servito, in primis, per commemorare chi non c’è più, ma anche per lanciare importanti messaggi improntati alla prevenzione, alla formazione e alla sensibilizzazione. La Polizia Municipale ha parlato a studenti, docenti, dirigenti e famiglie, spiegando quali siano i giusti comportamenti da tenere quando ci si mette alla guida di un mezzo, sia esso a due o più ruote, per tutelare la propria vita e quella degli altri.

Come assessore, mi preme ringraziare quanti hanno contributo alla riuscita di questo evento, che aveva il delicato obiettivo di far capire ai nostri ragazzi che dono prezioso e fragile sia la vita. Le commoventi testimonianze di chi è stato condannato all’ergastolo del dolore, a seguito della perdita improvvisa di un congiunto, devono rimanere impresse nei nostri cuori e nella nostra mente, perché dobbiamo ricordarcene ogni volta che diventiamo utenti della strada” commenta l’assessore Giuseppe Licata. 

Ad aprire la giornata è stata Irene Cassarino, mamma di Vittoria Caruso, la studentessa morta nel marzo 2019. Al suo fianco, l’Ispettore di Polizia Municipale Totò Sauna, l’avvocato Eugenio Catania, l’attore Orazio Di Giacomo e i rappresentanti degli studenti, che hanno chiuso la mattinata con un flash mob, Luigi D’Aparo e Simone Iudice.

“Spesso la frenesia della vita quotidiana ci porta a correre, in tutti i sensi, ed a vivere in modo superficiale, dando per scontato cose che scontate non lo sono affatto. Così, i numeri che arrivano dalle strade sono agghiaccianti bollettini di guerra con morti e feriti. Tutto questo è inaccettabile, le strade devono unire, non dividere per sempre. Occorrono prudenza e più rispetto per la vita” conclude Licata.

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