Cronaca

Covid: cambia l’Italia a colori, 17 regioni in giallo La provincia di Perugia, sei comuni in provincia di Terni e ventisette nel Basso Molise da domani in zona rossa

In Italia 13.442 nuovi casi su 282.407 tamponi, 385 i morti 07 febbraio 2021 Diciassette regioni in giallo, quattro in arancione, nessuna in rosso e nessuna in bianco. È il nuovo quadro dell’Italia a colori, da lunedì 8 febbraio, sul fronte della lotta alla pandemia, dopo le ultime valutazioni del Comitato tecnico scientifico, come riassume in una scheda l’Agi.

Preoccupano, però, le varianti Covid ed anche gli assembramenti, registrati nelle ultime ore soprattutto nei luoghi di ritrovo e dello shopping delle grandi città (anche ieri a Roma e in altri centri alcune zone sono state chiuse a causa dell’alto numero di persone presenti). E proprio le varianti e i nuovi contagi causati soprattutto da assembramenti hanno portato diversi amministratori ad una serie di provvedimenti in vigore da domani, lunedì 8 febbraio.

In Alto Adige il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha confermato che da lunedì 8 a domenica 28 febbraio sarà attuato il regime di lockdown duro. Oltre a bar e ristoranti, già chiusi, da lunedì serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, non sarà possibile la mobilità tra Comuni se non per motivi di lavoro e salute, e la scuola superiore di secondo grado sara’ al 100% a distanza. Prima infanzia e asili resteranno aperti mentre scuole elementari e medie chiuderanno dal 10 febbraio per poi riaprire in presenza il giorno 22. Dal 13 al 21 febbraio in Alto Adige le scuole saranno chiuse per le tradizionali vacanze di Carnevale.

Tutta la provincia di Perugia, e sei comuni in provincia di Terni, invece, entreranno in zona rossa lunedì. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha firmato l’ordinanza che rimarrà in vigore fino al 21 febbraio, dopo una riunione in cui ha illustrato il provvedimento ai sindaci dei comuni coinvolti.

Si tratta delle misure di fascia rossa prevista dal dpcm del 14 gennaio, “rafforzata” da ulteriori strette. La decisione è stata presa “alla luce dell’aumento del numero di casi Covid in alcuni territori umbri, nonché l’accertata circolazione nel territorio regionale di due varianti del virus”.  I comuni che entreranno in zona rossa in provincia di Terni sono Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo. Il restante territorio regionale rimarrà in zona arancione. L’ordinanza regionale, oltre alle norme della fascia rossa, prevede che “nei comuni specificati saranno sospesi tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia – fino a 36 mesi di età –  pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, mentre le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza (Dad).

Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza – si legge nel testo – qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Nuovo picco di ricoverati covid in Umbria, oggi 484, 26 più di ieri, secondo quanto riporta il sito della regione. I pazienti in terapia intensiva sono 73, più tre. I nuovi positivi accertati nell’ultimo giorno sono 382, più 8,8 per cento su ieri, i guariti 177, e tre i morti, 834. gli attualmente positivi raggiungono quota 6.784, 202 in più di ieri. Analizzati, sempre nell’ultimo giorno 3.611 tamponi e 4.010 test antigenici. Il tasso di positività totale è del 5 percento, 10,57 per cento sui soli antigenici (ieri 8,2%).

Provvedimenti simili, sempre da lunedì prossimo, anche in altri centri di diverse regioni, mentre in Abruzzo gli studenti delle scuole superiori di secondo grado torneranno alla didattica a distanza, mentre a Pescara lezioni in presenza sospese in tutte le scuole.  Intanto, dopo due settimane di zona arancione, tra proteste e polemiche per un ‘declassamento’ ritenuto eccessivo (la Regione aveva presentato anche un ricorso al Tar), la Sardegna da lunedi’ torna in giallo, con la possibilità per una serie di attività commerciali, in particolare bar e ristoranti, di riaprire i battenti anche se con l’orario di chiusura confermato alle 18.

Ecco la nuova mappa da lunedì 8 febbraio:

  • ZONA GIALLA = Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto.
  • ZONA ARANCIONE = Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sicilia, Umbria.
  • ZONA ROSSA = Nessuna regione.
  • ZONA BIANCA = Nessuna regione.
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