Bocciate le gestioni contabili di tre amministrazioni comunali
Palermo – Bocciate le gestioni contabili di tre amministrazioni comunali. La corte dei conti ha scandagliato i numeri degli ultimi quattro anni ed con una relazione di 60 pagine della sezione di controllo ha carcerato i rendiconti del Comune nel periodo compreso fra il 2017 al 2919 che passa per tre gestioni amministrative: dal sindaco Messinese, al commissario Arena fino all’attuale sindaco Greco arrivando a decretare che la gestione finanziaria non è stata corretta in quanto consta di “profili di irregolarità contabile e criticità per gli equilibri di bilancio, nonché di difformità dalla sana gestione finanziaria”. Incapacità a riscuotere i tributi, un carico pesantissimo di debiti fuori bilancio e i ritardi sull’approvazione dei bilanci annuali sono gli argomenti che porta la magistratura come motivazioni sulla bocciatura della gestione amministrativa dell’Ente. Del resto la pecca dei debiti fuori bilancio da anni rappresenta il cruccio del Comune di Gela che viene additato dai togati per aver sottovalutato il problema e di avere presentato all’organi di controllo una relazioni con numeri incompleti ed errati. La Corte dei Conti sottolinea anche il peso sul contenzioso complessivo tra Comune e Tekra: le somme per la raccolta dei rifiuti creati dalle vistose discrepanze tra il costo del servizio e il gettito TARI che rappresenta una parte congrua dei debiti fuori bilancio che fa vacillare gli equilibri di bilancio, rimessi in asse con metodologie maccheroniche. L’organo magistratuale già nella relazione del maggio 2016, aveva individuato la causa della creazione dei debiti nel ricorso ai capitoli di spesa previsti per il pagamento del canone dei servizi aggiuntivi che avrebbe determinato un errore ad effetto domino.
L’uso di questo capitolo di spesa comincia nel 2014 e dopo 5 anni sarebbe stato colmato quando il Commissario straordinario è ricorso all’aumento del 40% della Tari per ripianare i conti. Ma il pagamento dei debiti già maturati per la differenza delle tariffe, non previsto in bilancio aveva già prodotto debiti fuori bilancio. Nel 2018 il debito vantato dalla Tekra ammontava a più di 11 milioni di euro di cui 7.654.860,96, inglobati in due decreti ingiuntivi, oggetto di una transazione che avrebbero dovuto essere pagati in 5 anni: la corte dei conti sottolinea di aver indicato che la transazione sarebbe stata deliberata solo dopo l’approvazione della delibera sul debito fuori bilancio da parte dell’Assise civica, cosa che non è mai avvenuta. Non c’è notizia dei rimanenti 6 milioni di euro e dei debiti maturati dopo il 01/04/2018.
Il Comune di Gela però ha presentato ricorso in opposizione con un decreto ingiuntivo che supera i 4 milioni di euro sostenendo ch i debiti che vanta la Tekra non dipendono dalla adeguata previsione di spesa nei Bilanci di Previsione dal 2015 al 2018 sul Servizio di Raccolta rifiuti solidi urbani. I bilanci di previsione riportavano le somme in entrata ed in uscita che si aggiravano tra i € 9.500.000, ed i 10.500.000,00 in asse perfetto, il Consiglio Comunale del tempo non approvata l’aggiornamento delle Tariffe TARI al PEF, entro i termini di approvazione del Bilancio di previsione e, gli stanziamenti previsti in entrata e in spesa si finanziavano limitatamente ai vecchi stanziamenti approvati nell’ esercizio 2014 (circa € 7.200.000,00 ) primo ed ultimo PEF approvato in Consiglio, ma non più adeguato al nuovo servizio di raccolta rifiuti solidi urbani porta a porta e sottostimati per il nuovo servizio che veniva reso. I magistrati della Corte dei Conti hanno rilevato incapacità dell’ente nell’organizzazione e attuazione dell’attività di recupero dei crediti e della riscossione dei tributi.