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Salesiani: c’è la volontà di restituire la chiesa ai fedeli

Gela – Il futuro della chiesa di San Domenico Savio, dopo i recenti cedimenti strutturali e l’annuncio della chiusura da parte di Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Rosario Gisana, è stato questa mattina al centro di un incontro a Palazzo di Città al quale ha preso parte, oltre al Vescovo e al Sindaco Lucio Greco, anche il parroco Don Paolo Terrana. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, si era recato nel luogo di culto per verificare personalmente la situazione e aveva assicurato che si sarebbe interessato del problema. Da qui la convocazione dell’incontro odierno, dal quale è emerso che sono due le ipotesi al vaglio: la prima, che è quella che il Comune intende perseguire, punta alla ristrutturazione e al recupero dell’immobile; la seconda, invece,  l’abbattimento e la ricostruzione, nel caso in cui i sopralluoghi tecnici dovessero certificare la condizione che non si può recuperare.

Con il confronto di oggi – ha dichiarato il Sindaco Lucio Greco – abbiamo iniziato a lavorare sui progetti sia nel breve che nel medio e lungo termine. Intanto la Curia continuerà con gli accertamenti tecnici per valutare la possibilità di un recupero strutturale e sismico; nel medio e lungo termine, poi, noi come Comune ci siamo detti disponibili a valutare la cessione dell’area su cui insistono i locali che furono delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore per costruirci, eventualmente, la nuova chiesa. A tal proposito si sta già interpellando il Demanio, fornendo una relazione descrittiva, per capire se sia possibile una concessione a titolo gratuito con diritto di superficie per 99 anni. Quella dei Salesiani è una chiesa che da oltre 60 anni è nel cuore dei gelesi, è stata voluta dal compianto Ministro Salvatore Aldisio e nessuno vuole toglierla alla città”.

Il Vescovo, nel corso dell’incontro, si è detto “molto dispiaciuto della chiusura” e ha definito la sua “una decisione presa a malincuore, ma le indagini tecniche sulla struttura non ci hanno lasciato scelta”. Mons. Gisana, inoltre, nel rimarcare come la cosa più importante sia la riapertura in sicurezza e in tempi brevi, ha anche annunciato la volontà di chiedere la collaborazione dell’Università della Diocesi per entrare in possesso di tutte le informazioni sullo stato della struttura.

“I fedeli stiano tranquilli – ha aggiunto Don Paolo Terrana – perchè nel frattempo troveremo in qualche modo gli spazi in cui far proseguire l’attività pastorale”.

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